Patologie autoimmuni e gravidanza: cosa è importante sapere se si vuole diventare mamma

La gravidanza è un momento bello nella vita di una donna ed è un percorso che può essere affrontato in tutta sicurezza anche in caso di patologia autoimmune. È importante, però, rivolgersi a un centro specializzato in gravidanze a rischio per pianificare assieme a ginecologici e professionisti esperti i 9 mesi di gravidanza. Per capire cosa sono le patologie autoimmuni e quali passi bisogna fare se si vuole diventare mamma, abbiamo incontrato Laura Trespidi, ginecologo ostetrico dell’unità di Ginecologia del Policlinico di Milano.
 

Che cos’è una malattia autoimmune?

La patologia autoimmune è una alterazione della normale funzione del sistema immunitario. Le difese immunitarie per errore, attaccano le cellule e i tessuti sani dell’organismo ritenendoli estranei, e li distrugge.
Esempi di patologie autoimmuni sono la malattia di Addison, la celiachia, il morbo di Graves, la tiroidite di Hashimoto, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, la sindrome di Sjogren, il lupus eritematoso sistemico e il diabete di tipo1.
 

Quali sono le cause e come avviene la diagnosi delle malattie autoimmuni?

Si conoscono quasi un centinaio di malattie autoimmuni, ma non la causa che porta alla loro comparsa: si ipotizza che possa dipendere da fattori esterni (es: infezioni, farmaci, esposizione ambientale a inquinanti…) che in persone geneticamente predisposte attivano una reazione anomala del sistema immunitario a livello di qualsiasi organo e tessuto. Queste malattie, infatti, possono colpire i reni, il fegato, i polmoni, il cuore, la pelle, i vasi sanguigni, i muscoli, le ghiandole, le articolazioni e i tessuti connettivi.

La diagnosi avviene tramite esami di laboratorio specifici come:

  • ricerca degli anticorpi antinucleo (ANA) e anti-ENA;
  • ricerca di autoanticorpi organo-specifici (per es. anti-tireoglobulina e anti-tireoperossidasi);
  • analisi dei livelli di proteina C-reattiva e della velocità di sedimentazione degli eritrociti (VES);

e la terapia varia in base al tipo di malattia e all’organo colpito.

 

Una donna con una patologia autoimmune può diventare mamma?

In linea generale sì, ma dipende dal tipo di patologia poiché i sintomi delle malattie autoimmuni variano a seconda degli organi e dei tessuti coinvolti.
Si tratta di disturbi cronici e in molti casi possono essere tenuti sotto controllo con una adeguata terapia. Se la malattia è stabile, cioè è in fase di remissione e non sono presenti sintomi evidenti, una donna che vuole diventare mamma può farlo. È importante, però, che ne parli con gli specialisti per pianificare monitoraggi e controlli periodici per tutelare la salute di mamma e bambino ed escludere complicazioni anche gravi a carico degli organi interni.
 

Quali sono i primi passi che una donna con patologia autoimmune deve fare se vuole diventare mamma?

Se la malattia autoimmune è stabile da almeno 6 mesi, prima di programmare la gravidanza, è fondamentale che la donna effettui una visita dal ginecologo e dall’immunoreumatologo per accertarsi del suo reale stato di salute e della possibilità di poter diventare mamma in quel momento, e per escludere possibili effetti collaterali dei trattamenti in corso (es: assunzione di farmaci teratogeni, cioè che possono causare malformazioni al feto; esami di approfondimento diagnostici che interferiscono con il normale sviluppo del feto…).
 

A chi rivolgersi per affrontare la gravidanza in sicurezza?

Le patologie autoimmuni interessano prevalentemente le donne sopra i 20-30 anni di vita e la Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano è un centro specializzato nell’affrontare questo tipo di patologie anche in caso di gravidanza, grazie ad un approccio multidisciplinare e trasversale. Infatti, gli effetti di una alterata risposta immunitaria possono colpire diversi organi, come reni, fegato, ghiandole, polmoni e cuore, e quindi risulta fondamentale la collaborazione ed il confronto tra i diversi professionisti del Policlinico specializzati in casi di patologie autoimmuni, anche complesse e rare. Infine, l’attività di couseling e la presenza di laboratori all’avanguardia e di un team di esperti in Patologia della Gravidanza consentono di affrontare al meglio le gravidanze a rischio, con percorsi su misura che accompagnano la donna non solo durante la gravidanza ma anche per tutto il periodo preconcezionale.


Aggiornato alle 10:15 del 30/03/2022