Le prime attenzioni



Moncone ombelicale

prime attenzioni 2

La cura del moncone è importante ed essenziale per favorirne l’essiccazione e ridurre il rischio di infezione e il tempo di caduta (di norma entro 15 giorni).

Lungo pochi centimetri (circa 8), rappresenta il residuo del cordone ombelicale, il collegamento diretto durante la gravidanza tra mamma e feto. Alla nascita viene clampato e poi tagliato, e la sua caduta dipende da una sua corretta cura.

Come?

  1. Lavare le mani con sapone e acqua corrente per almeno 1 un minuto
  2. Pulire la zona periombelicale con acqua e sapone a pH neutro, utilizzando delle garze sterili
  3. Asciugare accuratamente, tamponando con garze sterili.
  4. Piegare una garza a triangolo. Avvolgere i lati intorno alla base del moncone. Piegare la parte superiore della garza sopra il moncone e la clamp.
  5. Fermare la garza con una retina elastica
  6. Ripetere la procedura ogni vota che la medicazione si sporca con urine e feci o dopo il bagnetto

È possibile lasciare il moncone scoperto, dopo averlo pulito ed asciugato, lasciandolo all’esterno del pannolino e fare il bagnetto ad immersione, purché sia di breve durata e si asciughi il moncone con cura.


Prevenzione della SIDS

La morta in culla o SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), può colpire il lattante nel primo anno di vita. Per ridurne il rischio è importante seguire semplici accorgimenti:

  • far dormire il neonato a pancia in su
  • non coprire e vestire eccessivamente il bambino (utilizza coperte leggere)
  • l’angolo della nanna deve essere tranquillo, luminoso e facile da pulire
  • arieggiare spesso la stanza e non fumare nell’ambiente in cui il neonato vive
  • mantenere la temperatura intorno ai 20° C.
  • Il materasso deve essere sufficientemente rigido, nel lettino non devono esserci oggetti soffici quali cuscini, trapunte, piumini d’oca, paracolpi e oggetti di peluche.
  • Le coperte e le lenzuola devono essere ben rimboccate sotto il materasso.
  • La condivisione del letto con il tuo bambino quando sei vigile, è un fatto naturale, piacevole e pratico soprattutto per  l’allattamento; ti raccomandiamo però di riporlo nella sua culla ai primi tuoi segni di stanchezza, dormire condividendo il letto con lui lo espone infatti al rischio di ostruzione delle prime vie aeree e di caduta, con possibili gravi conseguenze in entrambi i casi.

Infezioni

I neonati e i bambini di pochi mesi di vita, soprattutto se nati prematuramente o con malattie congenite, sono particolarmente esposti alle infezioni sia batteriche sia virali.

Quattro armi efficaci per prevenire le infezioni sono:

1) il lavaggio delle mani con acqua e sapone, o acqua con gel a base di alcol, prima di prendersi cura del bambino

2) evitare contatti troppo stretti o frequenti con le persone al di fuori dello stretto nucleo familiare, anche se apparentemente in buona salute, ed ambienti sovraffollati

3) utilizzare la mascherina per accudire il bambino in caso di raffreddore o sintomi simil-influenzali (se possibile far accudire il bambino un familiare in buona salute)

4) le vaccinazioni rappresentano il più efficace strumento di prevenzione nei confronti di molte malattie infettive che, anche se ridotte in Italia, costituiscono sempre un potenziale e grave pericolo per i nuovi nati, ancor più se prematuri.


Sicurezza stradale: trasporto in automobile

Gli incidenti sono la prima causa di morte dei bambini tra 0 e 14 anni e nel 37% dei casi si tratta di incidenti stradali. Utilizzando invece i presidi appositi in modo corretto, il rischio di morte dei bambini sotto i 4 anni si riduce della metà così come si riduce sensibilmente il rischio di traumi gravi.

 

REGOLE DA NON DIMENTICARE

  1. Il trasporto in braccio ad un adulto non protegge il bambino
  2. La normale culla del bambino non deve mai essere utilizzata in auto
  3. Tutti i dispositivi di ritenuta omologati vanno fissati al sedile dell'auto attraverso l'utilizzo delle cinture di sicurezza o il sistema ISOFIX (auto prodotte dopo 2006)
  4. Il seggiolino va rivolto in senso contrario alla direzione di marcia fino ai 15 mesi del bambino
  5. Obbligo di schienale per tutti i seggiolini auto per i bambini sotto i 125 cm di altezza (per i prodotti di nuovo sviluppo)
  6. È più sicuro il sedile posteriore centrale (altrimenti meglio quello posteriore di destra)
  7. È bene inserire il blocco maniglie se il seggiolino è fissato vicino alla portiera
  8. Disattivare l’airbag se il seggiolino è posto sul sedile anteriore nel senso di marcia
  9. È obbligatorio l'installazione di “dispositivi antiabbandono” per il trasporto di bambini inferiori ai 4 anni di età

 

COME SCEGLIERE SEGGIOLINI, NAVICELLE, OVETTI

Gruppo 0: le navicelle (dalla nascita sino a 10 kg). Adatte per i piccolissimi e, se sono omologate, devono essere disposte sui sedili posteriori in senso trasversale.

Gruppo 0+: gli ovetti (dalla nascita sino a 13 kg). Posizionati sui sedili posteriori sempre in senso contrario di marcia, con obbligo di disattivazione dell’airbag, se presente.

Gruppo 1: bambini da 9 a 18 kg. Posizionati sui sedili posteriori rivolti solo ed esclusivamente verso il senso di marcia.

Gruppo 2: bambini da 15 a 25 kg. Posizionati sui sedili anteriori o posteriori rivolti nel senso di marcia. 

Gruppo 3: bambini da 22 a 36 kg. Posizionati sui sedili anteriori o posteriori rivolti nel senso di marcia. 

 

È UN OBBLIGO DI LEGGE

Il Codice della Strada obbliga tutti i bambini fino a 36 kg di peso e 150 cm di statura all’uso di dispositivi di ritenuta omologati.

Oltre i 150 cm di altezza, a circa 12 anni d’età, i bambini viaggiano come gli adulti e dunque, sul sedile posteriore o anteriore sempre con le cinture di sicurezza.

Dal 2019 è obbligo di legge utilizzare in auto, oltre ai seggiolini di sicurezza i “dispositivi antiabbandono” dotati di allarme per prevenire l'abbandono dei bambini di età inferiore ai 4 anni nel caso di allontanamento del conducente dal veicolo. In merito al funzionamento i dispositivi devono attivarsi automaticamente a ogni utilizzo senza bisogno che il conducente compia ulteriori azioni e dare un segnale di conferma di avvenuta attivazione. In caso di abbandono del piccolo a bordo dell’auto, infatti, dovranno attivarsi con segnali visivi e acustici o visivi e di vibrazione, percepibili o all’interno o all’esterno del veicolo.

 

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Incidenti domestici

La casa è il luogo dove il bambino fin dai primi mesi vive, cresce e gioca: è uno spazio dove il bambino e la sua famiglia devono sentirsi protetti ma non è privo di pericoli. Gli incidenti domestici sono più frequenti di quanto si possa immaginare: vediamo quali sono i principali e come prevenirli.

TRAUMI E CADUTE

La caduta è la causa più comune di trauma e nella gran parte dei casi è conseguente ad un evento accidentale (durante il gioco e la corsa; da letti, divani e fasciatoi).

È utile:

  • assicurarsi di avere tutto il necessario a portata di mano prima di iniziare operazioni complesse come il cambio del pannolino
  • scegliere un lettino con le sbarre alte (almeno 75 cm) e molto vicine tra loro (max 6 cm una dall’altra)
  • posizionare cancelletti sia all'inizio che alla fine delle scale
  • scegliere tende robuste, fissate a travi in grado di reggere 100 kg a strappo;
  • usare bloccaporte, paraspigoli e fermacassetti
  • assicurare sempre il bambino al seggiolone con le apposite cinture e, prima dell’acquisto, controllare che sia tutto a norma e regolamentato
  • non lasciare il bambino incustodito in stanze con finestre aperte, non lasciare sedie o vasi vicino al parapetto dei balconi

 

USTIONI  

L’ustione è un danneggiamento della cute e del derma provocato dalla vicinanza con una fonte di calore e/o chimica. La cucina in particolare rappresenta un’area pericolosa tra tazzine da caffè, pentole con acqua in ebollizione, padelle con olio bollente.

Bisogna:

  • posizionare le pentole in preparazione sui fuochi più distanti (i piani a induzione risultano più sicuri in quanto privi di fiamma)
  • non permettere mai al bambino di avvicinarsi alle pentole sporgenti dal piano cottura e dei ripiani, al vetro del forno, al ferro da stiro in funzione e al caminetto acceso
  • fare sempre la prova “dorso della mano” per la pappa ed il latte del biberon per verificare che non siano troppo caldi; fare sempre attenzione alle tovaglie e soprattutto a quello che c’è sopra!
  • quando possibile, è preferibile scegliere vestitini in tessuti naturali poiché quelli sintetici raddoppiano i rischi di ustione in caso di incidente
  • tenere fuori dalla portata dei bimbi accendini, fiammiferi, agenti chimici, candele accese
  • controllare che le prese di corrente siano tutte dotate di salvapresa, che i fili non siano danneggiati e le prese multiple siano sempre a norma
  • posizionare umidificatori e vaporizzatori su grandi superfici stabili
  • preparare il bagnetto usando prima l'acqua fredda e poi l'acqua calda e se possibile usare un miscelatore con il controllo della temperatura; la temperatura ideale dell’acqua è 37º, per misurarla si può utilizzare un termometro o la “prova gomito”
  • fumare solo se davvero indispensabile e comunque sempre fuori casa

 

ANNEGAMENTO

L’annegamento può avvenire durante attività in acqua senza supervisione di un adulto o durante il bagnetto. Appena finito, è consigliato svuotare subito la vaschetta. Occorre prestare particolare attenzione ed educare alla sicurezza in acqua fin da piccoli!

 

ASFISSIA

L’asfissia è conseguente a ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, spesso per ingestione accidentale, oppure da interruzione del flusso di aria nei polmoni (soffocamento). Pertanto:

  • fino a tre anni è sconsigliato utilizzare giochi di piccole dimensioni o i cui componenti potrebbero staccarsi (ad es. macchinine, bamboline, perline): il bimbo potrebbe portarli alla bocca e le componenti più piccole potrebbero andargli di traverso
  • per quanto riguarda i giocattoli, controllare che siano a norma e che non abbiano parti “staccabili” verificandone periodicamente lo stato di conservazione
  • cordini, braccialetti, orecchini, piercing, cavi e prolunghe vanno conservati fuori dalla portata del bambino
  • porre particolare attenzione ad alcune tipologie di cibi, quali arachidi, chicchi di uva, pomodorini, caramelline, carote crude, semi di mela, prosciutto crudo, wurstel

 

INTOSSICAZIONE/AVVELENAMENTO

L’intossicazione/avvelenamento può dipendere da ingestione di sostanze tossiche, come farmaci, prodotti per la pulizia della casa e per la cura della persona, solventi, insetticidi, prodotti per l'orto e per il giardino…

Risulta indispensabile:

  • tenere tutte queste sostanze lontano dalla portata dei bambini e riporle sottochiave subito dopo l'uso
  • evitare in modo assoluto di trasferire sostanze tossiche dalla loro confezione originale a bottiglie, barattoli o ad altri contenitori per uso alimentare
  • accertarsi che le piante di casa non abbiano bacche, foglie o fiori velenosi (stella di Natale, ciclamino, oleandro, ficus)
  • aggiornare e tenere a disposizione il numero telefonico del Centro Antiveleni di riferimento, che dovrà essere subito interpellato nel caso di ingestione di tossici

 

Detto questo, l’elemento fondamentale per evitare questi incidenti rimane l’attenta e continuativa supervisione del bambino che non deve essere MAI lasciato solo.


Svezzamento

Durante questo momento è importante lasciar spazio, sotto la guida del pediatra, alle abitudini alimentari e culturali delle famiglie. Di seguito alcune indicazioni rivolte a genitori di bambini sani, nati a termine e di peso adeguato.

  1. Iniziare lo svezzamento tra il quarto e il sesto mese di vita.
  1. Limitare il consumo di proteine. Le proteine sono essenziali per la crescita. Tuttavia, una quota eccessiva potrebbe avere degli effetti negativi.
  2. Evitare il sale e gli zuccheri aggiunti. Anche alcuni alimenti dedicati all’infanzia vengono dolcificati. Oltre che dal sapore, ce ne possiamo accorgere leggendo l’etichetta, se vi è scritto “succo concentrato”, si tratta di zucchero aggiunto.
  3. In caso di familiarità allergica o celiaca non è consigliata una diversa modalità di svezzamento: non è prevista la posticipazione nell’introduzione degli alimenti un tempo considerati “allergizzanti” o del glutine.
  4. Durante lo svezzamento proporre al bambino sapori diversi soprattutto di frutta e verdura.
  5. La modalità di svezzamento guidata dal bambino che preveda l’assunzione dei medesimi cibi che assumono gli altri membri della famiglia può essere avallata se la famiglia presenta abitudini alimentari adeguate al raggiungimento dei fabbisogni del lattante in crescita.
  6. In caso di svezzamento vegetariano e vegano è raccomandata una regolare supervisione medica e dietetica. Possono essere necessarie integrazioni specifiche.

Prevenzione "Shaken baby"

La “Shaken Baby Syndrome” (SBS) ovvero “Sindrome del bambino scosso” è la conseguenza di una grave forma di maltrattamento fisico prevalentemente intra-familiare ai danni di bambini generalmente al di sotto dei 2 anni di vita: il bambino viene scosso violentemente per reazione al suo pianto inconsolabile, con conseguente trauma sull’encefalo e successive sequele neurologiche.

Quali conseguenze può avere?

Nei primi mesi di vita, infatti, i muscoli cervicali del collo dei neonati sono ancora deboli e non riescono a sostenere la testa. Se un bambino viene scosso con forza il cervello si muove liberamente all’interno del cranio, provocando ecchimosi, gonfiore e sanguinamento dei tessuti; in una parola, lesioni gravissime. Il picco ‘incidenza della SBS si ha tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del neonato ed età in cui il bambino non ha ancora il controllo del capo e la struttura ossea è purtroppo molto fragile. Lo scuotimento violento, anche se solo per pochi secondi, è potenzialmente causa di lesioni molto gravi, soprattutto per i bambini al di sotto dell’anno di età.

Le conseguenze della SBS possono essere di diversa intensità e gravità, con danni di tipo neuro-piscologico, fino ad arrivare nei casi più severi anche alla morte.

Cosa lo può provocare?

Scuotere il bambino, in genere, è la risposta ad un pianto “inconsolabile”, di cui gli adulti spesso non riescono a cogliere il significato. Spesso, lo scuotimento avviene proprio per mano degli stessi genitori, o delle gure educative con cui si condivide l’accudimento dei bambini: nonni, baby-sitter, educatrici del nido, ecc.

Tuttavia, nei casi più frequenti, è solo l’esasperazione di genitori inconsapevoli e poco informati a spingere nella direzione di una “manovra consolatoria” errata, qual è appunto lo scuotimento violento

È difficile stabilire con esattezza quanto violento o protratto dovrebbe essere lo scuotimento per causare un danno; tuttavia dalle “confessioni” dei responsabili si evince che in genere il bambino vittima di SBS viene scosso energicamente circa 3-4 volte al secondo per 4-20 secondi. Giochi abituali o comportanti maldestri dei genitori non provocano invece lesioni da scuotimento, così come non le generano il far saltellare il bambino sulle ginocchia (gioco del cavalluccio), fare jogging o andare in bici con il bambino, fare frenate brusche in auto o cadute dal divano o da un altro mobile.

Cosa faccio se il bambino piange “troppo”?

Il pianto del bambino, nei primi mesi di vita, sembra davvero inconsolabile. Di fatto, piangere, è l’unico strumento che il neonato ha per comunicare: può avere fame, sonno, caldo, freddo, il bisogno di essere cambiato o semplicemente di coccole o del contatto fisico per essere rassicurato. Qualunque sia il motivo, non bisogna mai scuoterlo per calmarlo. Sono, invece, tante altre le soluzioni che si possono mettere in atto per cercare di calmare il pianto di un neonato: cullarlo nella carrozzina, fargli fare un giro in macchina, un bagnetto rilassante, oppure fasciarlo con un lenzuolo piegandogli gli arti in modo che ritorni nella posizione fetale, o ancora fargli sentire un fruscio o un rumore continuo (come un phon o una lavatrice o un aspirapolvere). Ma se il pianto non si ferma e diventa davvero esasperante, la cosa migliore da fare, se non lo si riesce più a gestire e a sopportare, è lasciare il bambino in un posto sicuro e allontanarsi no a quando non si è riacquistato un certo equilibrio. O in alternativa, chiedere aiuto ad altri membri della famiglia /amici e, se ci sono dei dubbi sul suo stato di salute, lasciare che un medico visiti il bambino.



Aggiornato alle 15:18 del 07/03/2023