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30/08 2023
Salute

#AMIANTO: come sapere se si nasconde nella tua casa e come eliminarlo

— di Ilaria Coro, con la consulenza scientifica dell'epidemiologa Carolina Mensi

Quando si parla di inquinamento si pensa soprattutto all’ambiente esterno, allo smog e alla contaminazione di aria e acqua. Invece esiste anche un inquinamento domestico che interessa la nostra casa, il luogo dove trascorriamo almeno il 60% del tempo. Senza accorgercene, l’inquinamento tra le quattro mura può diventare anche cinque volte superiore a quello esterno. Tra le sostanze in grado di alterare la qualità dell’aria “indoor”, alcune sono molto pericolose e possono causare gravi effetti sulla salute a distanza di molti anni. Ne è un esempio l’amianto, principale causa dello sviluppo di un tumore – chiamato mesotelioma - che colpisce la sottile membrana di rivestimento dei polmoni. Ma come fare a sapere se l’aria di casa è sicura e pulita?
Lo abbiamo chiesto a Carolina Mensi, epidemiologa della nostra Medicina del Lavoro, responsabile del Centro operativo regionale (Cor) lombardo dedicato alla registrazione dei casi di mesotelioma e specialista nella top 10 dei ricercatori con il maggior numero di pubblicazioni e citazioni su questo tumore*.

Perché l’amianto è così pericoloso?
L’amianto è una fibra minerale presente in natura che per quasi un secolo è sembrato il materiale perfetto. Prodotto in milioni di tonnellate, è stato utilizzato in molti settori, soprattutto nell’edilizia, come sostanza fono- o termo-isolante e antincendio.
La pericolosità dell’amianto è strettamente legata alla friabilità del materiale che causa una dispersione spontanea delle fibre, in particolare se sottoposti a vibrazioni, correnti d'aria o urti. I materiali compatti possono diventare un rischio se abrasi o danneggiati.
Inoltre, l’elevato rischio di provocare un danno alla nostra salute è generato dalle stesse caratteristiche che ne hanno permesso un impiego così vasto: le sue fibre finissime e indistruttibili rimangono all’interno dell’organismo per un tempo indefinito. Nelle cellule danneggiano il loro patrimonio genetico, causando neoplasie come il tumore del polmone e il mesotelioma pleurico.
In Italia dal 1992 sono vietate "l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto o di prodotti contenenti amianto". Una legge che non comporta l’obbligo di rimuovere l’amianto, ma di comunicarne la presenza alle Autorità Sanitarie (ASL o ATS) e all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) di propria pertinenza. Trent'anni dopo, però, sono ancora molti i Materiali Contenenti Amianto (MCA) cancerogeni da smaltire. Ciò è dovuto al fatto che spesso i cittadini che sottovalutano i rischi.

Dove potremmo trovare l’amianto negli edifici?
I materiali che possono contenere amianto sono:

  • elementi di copertura come tegole, lastre ondulate o piane
  • pareti e controsoffittature
  • intonaci, rivestimenti a spruzzo e rivestimenti isolanti per strutture portanti in acciaio, pareti e soffitti di locali con funzioni fonoassorbenti, termoisolanti e/o di resistenza al fuoco, canne fumarie
  • piastrelle per pavimenti (in linoleum o vinile)
  • tubi e vasche per l'acqua potabile e le acque reflue
  • rivestimenti isolanti di tubi

Prima di effettuare interventi di ristrutturazione o demolizione è fondamentale accertare l’assenza di MCA. In caso di dubbio, si consiglia di parlarne con il proprietario o il responsabile dell’immobile soprattutto in situazioni di degrado come infiltrazioni, crepe, distacchi d'intonaco riferendosi poi a tecnici specializzati in igiene occupazionale ed ambientale.

Cosa fare se si sospetta la presenza di amianto?
Il primo passo è ricercare informazioni in merito, ad esempio consultando la documentazione tecnica dello stabile o il capitolato d’appalto. Se la ricerca non fosse proficua, bisogna far eseguire un sopralluogo e prelevare un campione dei materiali sospetti da analizzare.
Il campionamento deve essere effettuato da personale di laboratori qualificati dal Ministero della Salute per evitare l’esposizione alle fibre e per essere certi di prelevare un campione adeguato del materiale oggetto d'indagine. Nel caso fosse confermata la presenza di amianto, i tecnici forniranno le migliori indicazioni sul tipo di intervento da pianificare: se trattarlo con vernici apposite che impediscono la liberazione di fibre (intervento conservativo – incapsulamento) oppure se rimuoverlo e smaltirlo quanto prima.
È importante infatti ricordare che respirare amianto, anche in modo occasionale, può risultare pericoloso. Non esiste infatti una quantità minima di amianto per essere al sicuro e che garantisce di non sviluppare patologie correlate all’amianto.
 

La Medicina del Lavoro del Policlinico di Milano è sede del Registro dei Mesoteliomi Lombardia che dal 2000 invia al Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) oltre 1/3 dei casi di mesotelioma maligno in Italia. Dal 2014 nel nostro Ospedale è inoltre attivo il Centro Operativo Regionale (COR) Lombardia dedicato a tutti i tumori a possibile origine professionale.

 

*Fonte: “Mesothelioma Due to Workplace Exposure: A Comprehensive Bibliometric Analysis of Current Situation and Future Trends”