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19/08 2019
Attualità Salute

Quando il cuore si riposa in Ecuador. #PoliclinicoAroundTheWorld

— di Federica Bonalumi

A Nord di Esmeraldas in Ecuador, al confine con la Colombia, in uno dei posti più poveri al mondo, c’è un nuovo Centro dedicato alla maternità. Si trova all’Ospedale Divina Provvidenza di San Lorenzo: un luogo che fino a pochi anni fa contava una sola sala parto composta da un materasso steso in terra. Un posto in cui morivano centinaia di donne durante il parto per la mancanza di assistenza e strumentazione di base. Un posto in cui dal 2009 qualcosa è cambiato grazie all’aiuto di Irene e Maria.

Irene è un’ostetrica, nei suoi occhi e nella sua voce vive l’entusiasmo e l’emozione del bene che da ormai molto tempo porta in giro per il mondo. Sì, perché ha partecipato a tantissime missioni e ha vissuto per molti anni in Ecuador, proprio ad Esmeraldas: un luogo in cui non solo è difficile assicurare un’assistenza sanitaria durante il parto ma anche raggiungere un ospedale può essere una vera impresa. Alcuni villaggi distano numerose ore di canoa dai principali centri della regione. Lì Irene lavorava cercando di aiutare non solo le donne a partorire ma anche le ostetriche locali, facendo formazione e fornendo strumentazione medica.

Maria invece è una ginecologa che nel 2009 incontra Irene, la segue in Ecuador, si innamora di quel posto e decide di voler colmare in qualche modo l’ingiusto divario che allontana noi, Paesi benestanti, da quelli che sono chiamati Paesi in via di sviluppo. Dal loro incontro e dal desiderio di dare un aiuto concreto alle donne di Esmeraldas nasce l'Associazione Mangiagalli Life (AmLife), una onlus che promuove la tutela della salute materno-infantile. “Grazie all’associazione siamo riusciti a costruire un nuovo centro ostetrico ad Esmeraldas, composto da 10 camere, 3 nuove sale parto e 2 sale operatorie. I nostri sforzi sono stati impegnati anche nel formare il personale locale" racconta Maria, con la determinazione di chi sa che non è stato facile ma che il risultato ottenuto è più grande di qualunque fatica.

Irene e Maria lavorano entrambe alla Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano. La loro passione per questo progetto si è poi diffusa all’interno della Clinica, coinvolgendo numerosi ginecologi ed ostetriche che - grazie ad un gemellaggio tra Regione Lombardia, il Policlinico e l’ospedale di San Lorenzo - hanno preso parte alla missione, portando la loro esperienza in Ecuador. "Grazie a questi scambi è stato possibile mantenere un aiuto continuativo anche dopo la realizzazione del Centro. Questo progetto è stato molto importante anche per i nostri medici specializzandi, che hanno potuto passare un periodo di formazione in Ecuador, mettendosi alla prova e affinando le loro conoscenze e la loro prontezza di intervento in un contesto più complesso del nostro”.

Obiettivo è stato anche quello di rendere l’ospedale locale un punto di riferimento per la popolazione, perché fino a poco tempo fa le donne, soprattutto le indigene, si affidavano esclusivamente alle parteras, le levatrici popolari. Ora, invece, hanno imparato a riconoscere i segnali del loro corpo e sanno quando è necessario andare in ospedale. Una sensibilizzazione culturale che è stata fondamentale e che ha fatto diminuire la mortalità materna e infantile.

Dal 2009 è stato fatto tanto, ma la sfida è ancora aperta. Ora Irene Spreafico e Maria Ferrari, insieme a tanti loro colleghi, stanno lavorando ad un nuovo progetto che riguarda la maternità e la disabilità. L'obiettivo successivo? Realizzare una nuova 'casa materna' vicino all’ospedale, per ospitare le donne prossime al parto. Insomma, non si fermano, e fare del bene ha innescato un meccanismo virtuoso da cui è difficile sottrarsi.

 

 

Tratto da Blister n. 2/2019, il magazine del Policlinico per curare l'attesa