#RICERCA. Aorta ascendente: al via linea guida internazionale che apre la strada ad approcci endovascolari meno invasivi
— di Ilaria Coro, con la consulenza scientifica di Santi Trimarchi - direttore della Chirurgia Vascolare del Policlinico di Milano
Il lavoro, guidato da Santi Trimarchi – direttore della Chirurgia Vascolare del Policlinico di Milano e professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano – definisce per la prima volta criteri condivisi per la riparazione endovascolare dell’aorta ascendente. Si tratta di un’area tra le più complesse della chirurgia endovascolare, a causa delle particolari condizioni anatomiche ed emodinamiche di questo segmento, rese ancora più difficili da gestire dall’assenza, fino ad oggi, di protocolli condivisi sulle patologie da trattare e sulle tecniche da adottare.
L’aorta ascendente rappresenta un segmento estremamente delicato - è sottoposta a pressioni molto elevate, è vicina alla valvola aortica, alle coronarie del cuore e ai vasi dell’arco aortico - e presenta caratteristiche anatomiche che rendono la riparazione endovascolare particolarmente sfidante. Finora la chirurgia a cielo aperto è rimasta il trattamento standard, ma l’interesse per approcci endovascolari meno invasivi (aTEVAR) è in rapida crescita, soprattutto nei pazienti ad alto rischio, per i quali questa tecnica può rappresentare un’opzione innovativa. Si tratta però di un approccio ancora privo di criteri condivisi e di dispositivi specificamente dedicati.
Proprio per colmare queste lacune, l’European Society for Vascular Surgery (ESVS) ha pubblicato la Dichiarazione di Consenso 2025 sulla pratica clinica per la riparazione endovascolare dell’aorta ascendente. Un lavoro che ha visto coinvolti un panel multidisciplinare di esperti internazionali guidati da Santi Trimarchi, direttore della Chirurgia Vascolare del Policlinico di Milano e docente dell’Università degli Studi di Milano. Tra gli autori figura anche Jasper Fransde Kort, specialista con dottorato di ricerca all’Università di Utrecht (Olanda), che negli ultimi due anni svolge la sua attività al Policlinico di Milano. Si tratta un documento che segna un passo importante per la gestione di queste condizioni e che è stato scelto anche come “Editor’s Choice” sulla rivista scientifica European Journal of Vascular and Endovascular Surgery.
Il lavoro fornisce raccomandazioni cliniche sulla selezione dei pazienti, la pianificazione e la gestione della procedura, oltre a individuare le aree in cui sono necessarie ulteriori ricerche. L’obiettivo è standardizzare la pratica clinica, migliorare la sicurezza dei pazienti e favorire l’integrazione multidisciplinare tra chirurghi, cardiologi e radiologi interventisti.
"Le malattie dell’aorta ascendente sono tra le più complesse e richiedono un’esperienza altamente specializzata" spiega Santi Trimarchi. "La riparazione endovascolare rappresenta una possibilità concreta per pazienti selezionati, soprattutto per quelli ad alto rischio chirurgico. Tuttavia, proprio perché si tratta di tecniche nuove, è fondamentale definire criteri condivisi che aiutino i clinici a scegliere quando e come utilizzarle in sicurezza. Questo documento nasce proprio per ridurre la variabilità nella pratica clinica, favorire un approccio multidisciplinare e migliorare gli esiti per i pazienti" aggiunge Trimarchi. "La ricerca futura dovrà concentrarsi sull’ottimizzazione dei dispositivi, sul perfezionamento delle tecniche e su studi che confrontino direttamente la aTEVAR con la chirurgia a cielo aperto".
Il consenso internazionale su aTEVAR apre la strada a un approccio più sicuro e standardizzato per l’aorta ascendente, offrendo un’opzione per pazienti selezionati e guidando future ricerche su dispositivi, tecniche e confronto con la chirurgia tradizionale, rafforzando il ruolo del Policlinico di Milano nella ricerca vascolare.
Editor's Choice – European Society for Vascular Surgery (ESVS) 2025 Clinical Practice Consensus Statement on Ascending Thoracic Endovascular Aortic Repair
Nello scatto una parte degli specialisti che hanno contribuito al lavoro. Da sinistra, Gilbert R. Upchurch, Jr - University of Florida, Department of Vascular Surgery and Endovascular Therapy, Gainesville, FL, USA, Anders Wanhainen - Department of Surgical Sciences, Vascular Surgery, Uppsala University, Uppsala, Sweden, Eric E. Roselli - Aortic Center and Department of Thoracic and Cardiovascular Surgery, Heart, Vascular and Thoracic Institute, Cleveland Clinic, Cleveland, OH, USA, Joost A. van Herwaarden - Department of Vascular Surgery, University Medical Centre Utrecht, Utrecht, The Netherlands, Stéphan Haulon - Aortic Center, Department of Vascular Surgery, Hôpital Marie Lannelongue, Groupe hospitalier Paris Saint Joseph, and Université Paris-Saclay, Paris, France, Martin Czerny - Department of Cardiovascular Surgery, Heart Centre Freiburg University, Germany - Faculty of Medicine, University of Freiburg, Freiburg, Germany, Santi Trimarchi, Mark L. Schermerhorn - Department of Surgery, Division of Vascular and Endovascular Surgery, Beth Israel Deaconess Medical Center, Harvard Medical School, Boston, MA, USA.