
#RASSEGNASTAMPA. Cervello: come mai si può sopravvivere a ferite estreme. Marco Locatelli ne parla su Corriere della Sera Salute
— di Redazione
Il cervello, un organo misterioso e affascinante, capace di sorprendere sempre.
Marco Locatelli, direttore della Neurochirurgia del Policlinico di Milano e docente dell’Università degli Studi di Milano, intervistato dalla giornalista Maria Giovanna Faiella per Corriere della Sera Salute, spiega come nel cervello esistano aree particolarmente “nobili” – ricche di funzioni specifiche – e altre “mute”, meno rappresentate a livello funzionale.
In neurochirurgia, conoscere la mappa di queste aree consente di eseguire interventi mirati, talvolta anche con il paziente sveglio, e di spiegare scientificamente come, in rari casi, sia possibile sopravvivere a lesioni provocate da proiettili o frecce.
"Innanzitutto è questione di fortuna – premette il professor Locatelli, che ha operato un uomo colpito da un proiettile alla testa, oggi tornato a una vita normale –. È possibile sopravvivere se non sono colpite zone particolarmente nobili, strutture vascolari, nervi o il tronco dell’encefalo".
Tra i casi storici più noti, quello di Phineas Gage (1848): sopravvissuto a un’asta metallica che gli attraversò il cranio, cambiò profondamente personalità, aprendo la strada a nuovi studi sul cervello umano.
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