
#SCATTIDIUNTEMPO Dal passato al futuro: distruggere per rigenerarsi
— di Valentina Castellano Chiodo
I vecchi padiglioni sono stati demoliti per creare spazio al nuovo Padiglione Sforza: ecco le immagini dei palazzi storici, antiche radici per il futuro
Come una fenice a volte serve distruggere per rinascere. È questa la storia del Policlinico di Milano che nel corso dei secoli ha sempre allargato i suoi orizzonti, costruendo per crescere sin dalla sua fondazione, un ospedale visionario, sempre al passo con i tempi.
Dalle radici del passato si viaggia ancora oggi verso il futuro: un grande cantiere e un lavoro incessante ha distrutto in questi anni alcuni vecchi padiglioni, per crescere e rinnovarsi ancora una volta in modo innovativo. Il nuovo orizzonte è il Padiglione Sforza che presto sarà inaugurato dalle ceneri degli antichi palazzi, nel luogo dove un tempo sorgevano l’Aula Borghi e i Padiglioni Beretta Est e Ovest, la vecchia Centrale termica, il Padiglione Moneta e il Padiglione Ponti, edifici in qualche modo pioneristici, persino iconici in alcuni casi, che divenuti obsoleti hanno ceduto il passo per una nuova medicina, lasciando spazio alla modernità.
I sei padiglioni abbattuti per il cantiere e gli altri demoliti
Tra le immagini della Fototeca dell’Archivio restano scatti in bianco e nero di queste costruzioni dei primi del Novecento che nel tempo hanno accolto pazienti, medici e infermieri. Forse qualcuno li ricorderà ancora, prima della demolizione. Ecco di seguito alcuni degli edifici demoliti, alcuni dettagli della loro storia e dei benefattori a cui erano dedicati.
Il vecchio Padiglione Ponti: inaugurato nel 1900 e demolito nel 2012
Tra i padiglioni eretti grazie al lascito di Francesco Ponti, amministrato dalla Causa Pia per gli infortuni sul lavoro (a lui dedicata), il vecchio Ponti fu progettato da Emilio Speroni e inaugurato nel 1900, l’edificio era destinato ai malati bisognevoli di cure chirurgiche. Ponti era discendente di una famiglia di imprenditori del settore del cotone che, prima di morire senza eredi diretti, si dedicò alle passioni che più amava, le arti figurative e i viaggi, senza dimenticare la beneficenza. Oggi esiste il nuovo padiglione Ponti, che mantiene ancora oggi il nome del benefattore ed è riservato al Centro Prelievi, alla Gastroenterologia ed Endoscopia, con un’ampia sala dedicata alle Casse per il ticket e le prenotazioni.
Il Padiglione Enrica e Pietro Moneta: inaugurato nel 1902 e demolito nel 2013
Eretto anche questo dalla Causa Pia Ponti su progetto di Emilio Speroni, il padiglione fu inizialmente destinato alla cura degli operai infortunati sul lavoro con un innovativo reparto di riabilitazione fisica (ideato dal famoso chirurgo Baldo Rossi). Dal 1950, dopo una grande donazione (allora era una consistente somma di 500mila lire) fu intitolato ai coniugi Pietro Moneta (1870-1954) e Enrica Moneta Motta (18?- 1940), ricchi proprietari senza figli, che lasciarono all’Ospedale un vasto patrimonio, tra cui alcuni prestigiosi palazzi del centro di Milano.
I Padiglioni Beretta est e Beretta ovest (“Neuro”): inaugurati nel 1904 e demoliti nel 2013
Progettati contemporaneamente sempre da Emilio Speroni (che era a capo dell’ufficio tecnico ospedaliero), i padiglioni dedicati dai genitori e le sorelle a Paolo Beretta (1870-1899), un volontario di cavalleria del regio esercito morto per una nefrite non ancora trentenne, furono terminati nel 1904: potevano ospitare complessivamente 120 degenti ed erano destinati al ricovero dei bambini che necessitavano di visite e cure chirurgiche. Nel tempo poi cambiarono destinazione d’uso diventando per esempio reparti per le cure delle donne o la cura dei pazienti di Neurochirurgia.
Aula Borghi: inaugurata nel 1928 e demolita nel 2013
La creazione dell’Università a Milano impose la trasformazione delle strutture ospedaliere che dal 1924 dovettero servire anche all’insegnamento, per questo motivo si rese necessaria la costruzione di aule e laboratori, in parte ospitati nell’edificio inaugurato nel 1928 e voluto dal benefattore Enrico Borghi (1874- ?), un facoltoso agente di cambio.
Aula Capello: inaugurata nel 1968 e demolita nel 2014
Questa aula fu edificata nel 1968 grazie al lascito di Bartolomeo Candido Capello in memoria del figlio Amilcare Capello (1910-1946), un medico in forza nel padiglione Litta finché una malattia non lo costrinse al ritiro. Il cosiddetto padiglioncino Capello fu costruito per creare laboratori scientifici, una aula anfiteatro e ospitò l’omonima Fondazione per lo studio delle broncopneumopatie croniche.
La storia di ciascuno dei Padiglioni demoliti insieme a quella del resto dei padiglioni storici (fino al 2005) è narrata nel libro Il Policlinico. Milano e il suo ospedale e una breve sintesi dei padiglioni distrutti è ancora visibile in ospedale in un pannello esposto nel portico esterno del Ponti. Fra i palazzi demoliti si annoverano anche il Padiglione Guardia II e la Centrale Termica.