
Benefattore per la ricerca: la donazione in vita del professor Giuseppe Scalabrino
— di Valentina Castellano Chiodo
Dietro un benefattore c’è sempre una importante storia da raccontare. Ci sono donazioni che le famiglie decidono di devolvere in memoria di un loro caro, c’è chi lascia una parte dei propri beni scrivendolo sul testamento prima di morire e poi c’è chi ha lavorato una vita intera e con lucidità, semplicità e soprattutto la voglia di continuare a fare del bene agli altri, decide di diventare benefattore del Policlinico di Milano con affetto e stima nei confronti dello storico Ospedale milanese: è la scelta di Giuseppe Scalabrino, professore di Medicina, ricercatore e intellettuale stimato, nato a Milano nel 1944, dove tuttora vive.
Gli studi e i viaggi internazionali, il rapporto con i giovani medici e l’Università “seconda casa”
Ha frequentato la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 1968 col massimo dei voti con lode, diventando nel 1974 Professore Associato di Patologia Generale. Vince una borsa di studio della NATO per compiere ricerche all’estero e nel 1976 lavora all’Istituto di Biochimica dell’Università di Helsinki. Dal 1979 partecipa a conferenze in tutto il mondo ed è spesso invitato negli Usa, tanto che dal 1981 è membro della Società Americana di Cancerologia (AACR). Nel 1983 riceve il prestigioso Premio Internazionale Röntgen dall’Accademia Italiana dei Lincei (Roma) per le ricerche in campo oncologico. Dal 1986 al 2014 è Professore Ordinario di Patologia Generale nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano e Direttore dell’Istituto di Patologia Generale (dal 1998 al 2004), poi nel 2006 è Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienze Biomediche Cliniche e Sperimentali, sempre al fianco dei futuri medici all’Università Statale milanese, che definisce una “seconda casa”. Ha pubblicato centinaia di articoli su riviste scientifiche internazionali nel campo della neurobiologia, oncologia e biologia molecolare e i suoi studi sono citati in numerosi trattati.
La scelta di donare in vita: le collezioni d’arte e il futuro per la ricerca
Ironico e curioso, folgorato dalla pittura di De Chirico e sin da giovane appassionato di arte e volumi pregiati, il professor Scalabrino è anche un vero mecenate artistico e letterario che ha donato centinaia di libri e importanti prime edizioni a prestigiose biblioteche, da Oxford fino alla Sicilia (terra d’origine del padre) o alla Casa Manzoni di Milano. Fra i suoi racconti, con modestia e soddisfazione racconta anche di aver regalato al museo di Palazzo Pitti di Firenze, una incantevole collezione di porcellane orientali e maioliche europee, pezzi raccolti nel tempo risalenti alla dinastia Ming, puro ecclettismo ereditato a sua volta dalla madre appassionata di antiquariato, oggi esposte per tutti i visitatori all'ingresso della collezione del "Tesoro dei Granduchi" (noto anche come "Museo degli Argenti"). Tra le sue più grandi passioni resta comunque la ricerca in campo medico e i suoi ultimi studi sono dedicati alla sclerosi multipla. La sua generosa donazione permette la costruzione del reparto di Nefrologia e Dialisi del nuovo Padiglione Sforza del Policlinico di Milano, che presto vedrà la luce e ospiterà ammalati, specialisti e giovani ricercatori, perché come ricorda il professore è necessario sperimentare, ma anche pensare al futuro perché: “La ricerca è come una staffetta e a un certo punto devi passare il testimone”.
Come tradizione dal 1602 a oggi, i benefattori del Policlinico di Milano a fronte di una grande donazione (leggi qui) ricevono come segno di riconoscimento un ritratto pittorico a loro dedicato. Se vuoi sapere come donare al Policlinico di Milano clicca qui.
Michele D’amico: il giovane artista che ha ritratto Giuseppe Scalabrino
Nato nel 1998 a Nicosia, un comune siciliano in provincia di Enna, Michele manifesta subito la passione per il disegno la pittura, decidendo di dedicarsi completamente all’arte. Si diploma col massimo dei voti all’Accademia di Belle Arti di Brera in Pittura e ha esposto in prestigiosi spazi a Milano (Museo della Permanente, Lorenzelli Arte, Museo Bagatti Valsecchi e Fabbrica del Vapore), Torino (Galleria Châssis) e Francoforte (Westend Galerie). Nel 2023 e 2024 partecipa a due residenze artistiche nel Monferrato e a Bacău (Romania), curate da Claudio Mogliotti e Pippo Altomare. La sua ricerca artistica si concentra su scene, ambientazioni ed eventi ispirati all’esperienza personale: percezioni e sogni prendono vita sulla tela come in un diario visivo, offrendo allo spettatore l'opportunità di esplorare ricordi ed emozioni.
Lo sguardo dell’artista “È la seconda volta che partecipo a questo progetto, un momento di crescita professionale: dopo il ritratto dell’ex-presidente Carlo Tognoli, quest’anno ho realizzato quello del professore Giuseppe Scalabrino, avendo il privilegio di conoscerlo personalmente, intrattenendo con lui conversazioni utili per apprezzarne la straordinaria disponibilità e smisurata cultura. In abiti formali, comodamente seduto nella sua casa, è davanti a due stampe di Burri, opere a lui particolarmente care e che testimoniano il forte legame con l’arte: una composizione che riflette il suo profondo senso di intellettualità e la sua connessione con la cultura visiva”.