
Dalle crepe entra sempre la luce
— Marina Lauro, operatrice socio-sanitaria
"Ciao Marina,
Sono passata in reparto come promesso ma non ti ho trovata. Lascio questo biglietto ai tuoi colleghi per dirti che alla fine i controlli stanno andando bene… Ho ripreso a lavorare, ma lui mi ha lasciata alla fine. Passo ancora a trovarti… L."
Quando sono arrivata in reparto non ho fatto subito caso al tuo biglietto… Ero presa tra le consegne e il caos di chi inizia un turno di lunedì pieno di esami e di spostamenti. Ma poi ti ho trovata, eri lì: un biglietto scritto dietro a uno scontrino della spesa. Dopo qualche settimana di assenza sei tornata a farmi visita, cara L. Con uno scontrino, per dirmi forse che la vita dopo una malattia riprende il suo corso, anche se siamo ferite.
Devo confessartelo, la tua storia non mi ha lasciata indifferente. E a differenza di tante altre storie che vedo e vivo ogni giorno, non sono riuscita a lasciarla nell’armadietto dell'Ospedale: è salita a casa con me, si è insidiata nelle mura dei miei spazi, nelle mie cose, e nel mio cuore. Ha aperto quella "scatola di pensieri" che spesso teniamo chiusa, e ha messo su la musica della vita a tutto volume.
Avere un problema di salute a 30 anni non è uno scherzo… e se capitasse anche a me?
Tra noi non è stato amore a prima vista. Quando sono entrata nella tua stanza la prima volta sono stata travolta dal caos più completo: fogli sparsi ovunque sul letto, insieme a ciabatte, spazzole, vestiti, cuffie... Stavo per chiederti di fare un po’ di ordine quando ti ho incontrata: i miei occhi hanno incontrato i tuoi. Ti ho guardata negli occhi, i tuoi dolcissimi occhi verdi, e ci ho subito letto - quasi come se fosse evidenziato - che avevi paura. Paura.
Ti avevano diagnosticato il papillomavirus, una variante cattiva. Dovevi fare un piccolo intervento chiamato leep, o ansa diatermica: un sottile filo metallico usato come un bisturi molto preciso, per rimuovere le cellule malate.
Dentro quei fogli sparsi sul letto c’erano i tuoi pap test, i tuoi esami, i tamponi… Mischiati con i capelli, le cuffie, le caramelle: la vita dentro la malattia o la malattia dentro la vita? Ancora non so rispondere a questa domanda.
Ansia, angoscia per il futuro, paura del dolore, solitudine e anche vergogna e imbarazzo: ecco le sensazioni che mi hai raccontato di aver provato, da quando la ginecologa ti aveva chiamata per dirti che il tuo Pap-test era positivo. Mi hai detto: "E' come se ad un certo punto la terra iniziasse a tremare… Certo, non hai un tumore… ma c’è qualcosa che non funziona bene e va sistemato".
Il tuo malessere aveva un nome preciso, le tue armi erano un ansa termica per bruciare tutto e tanto, tanto coraggio.
Ho cercato di contenere la tua ansia, le tue paure, di tenerti la mano nei momenti in cui neanche le cuffie con la musica riuscivano a consolare la tua tristezza.
Ci sono riuscita? A volte ho come la sensazione che avrei potuto fare di più.
Il tuo papillomavirus non aveva preso soltanto il collo dell’utero, era riuscito a penetrare anche nel tuo cuore. Mettendo in crisi la tua relazione d’amore con un ragazzo con cui stavi da tempo. Un problema di salute ha sempre due facce della medaglia: la perdita e l’opportunità.
Sono una donna come te, sono stata lasciata anche io… anche le malattie del cuore fanno piangere e fanno male; ho cercato di accoglierti anche in questo, quando dopo l’intervento mi hai raccontato che ti sentivi un po’ interrotta, un po’ bruciata.
Ti ho sorriso e ti ho detto che dalle crepe entra sempre la luce. Te lo ricorderai?
Noi donne, anche quelle che si ammalano, anche quelle ancora malate… possediamo una capacità di resilienza innata. Ricordalo sempre, così come io mi ricorderò sempre di te.
Combattilo dal principio
Il virus del papilloma umano (HPV) non va mai preso alla leggera. Al Policlinico di Milano c'è il Centro di riferimento per la prevenzione, la diagnosi e la cura della patologia genitale HPV correlata. Offre test di screening, visite periodiche, vaccinazioni contro il papillomavirus, colposcopia, vulvoscopia ed interventi chirurgici per fornire un servizio di assistenza e consulenza rivolto non solo alle donne, ma anche alla coppia. Non si occupa solo di HPV ma anche di altre malattie sessualmente trasmesse come condilomi, infezioni da herpes, clamidia, così come di sindromi dolorose vulvari e lichen vulvare.