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01/09 2020
Attualità

Emergenza COVID-19 in Brasile: Hope Onlus e Fondazione Europea Guido Venosta donano 18 postazioni per la Terapia Intensiva con il supporto del Policlinico di Milano

— di Redazione

Si è appena conclusa la più grande operazione italiana di solidarietà organizzata da Hope Onlus nel Paese sudamericano che ha permesso di acquistare e donare 18 ventilatori per la Terapia Intensiva e 6 ecografi portatili - per un valore di oltre 1 milione di Euro - grazie al prezioso supporto di donatori privati e associazioni filantropiche.

 

La più grande operazione italiana di aiuto umanitario al Brasile per la lotta all’epidemia da Coronavirus, si è appena conclusa grazie a Hope Onlus e alla Fondazione Europea Guido Venosta di Giuseppe Caprotti con il supporto medico del Policlinico di Milano. Sono stati installati e donati presso 6 ospedali brasiliani delle apparecchiature medicali di ultima generazione del valore di oltre 1 milione di euro: in particolare 18 postazioni per la terapia intensiva equipaggiati con 18 ventilatori polmonari ad alta tecnologia oltre a 6 ecografi portatili per la diagnosi e la cura del Covid-19.

L’emergenza Covid in Brasile
Il Paese sudamericano è il secondo paese al mondo con il maggior numero di contagi dopo gli USA. Dal 26 di febbraio ad oggi si sono registrati oltre 3,8 milioni di casi confermati di COVID-19, con più di 119 mila morti (fonte World Health Organization).
Nel 70% del territorio brasiliano il numero di posti letto in terapia intensiva è al di sotto dei requisiti minimi stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con solo 10 posti per 100 mila abitanti.


Il desiderio di Papa Francesco e la risposta di Hope Onlus
La missione umanitaria è nata in risposta a un appello di Papa Francesco che, tramite il suo Elemosiniere, Cardinale Konrad Krajewski, si era rivolto direttamente a Elena Fazzini, fondatrice di Hope Onlus per aiutare uno dei paesi più colpiti dal Covid ed ha visto una grande partecipazione sia delle istituzioni che delle più alte autorità ecclesiastiche locali. A testimonianza del grande successo della missione, presso l’Hospital São Lucas di Porto Alegre è stato appena inaugurato una nuovo Reparto di Terapia Intensiva intitolato “Unidad Intensiva Papa Francisco & Hope Onlus”: un gesto concreto per esprimere la gratitudine di tutta la vasta comunità locale.


Un lungo viaggio della speranza
La missione umanitaria ha percorso centinaia di migliaia di chilometri in Brasile per raggiungere ospedali che aiutano gratuitamente soprattutto le popolazioni più disagiate. Alcuni di questi sono in angoli remoti del paese e offrono servizi sanitari nell’arco di 500 chilometri, fino a raggiungere la popolazione dell’Amazzonia. Hanno ricevuto in donazione le apparecchiature medicali l’Hospital Santa Casa de Misericórdia di Goiânia, l’Hospital Maternidade Dom Orione di Araguaiana, la Sociedade Beneficente São Camilo di Crato, l’Hospital São José di Aracajú, l’Hospital São Francisco na Providência de Deus di Rio De Janeiro e l’Hospital São Lucas di Porto Alegre.


I protagonisti sul campo
La missione ha visto il generoso intervento di due volontari di Hope Onlus: Paolo Taccone, dirigente medico di Terapia Intensiva del Policlinico di Milano e Antonio Guizzetti, economista, ex dirigente della Banca Mondiale. In quotidiano contatto con il team di Hope Onlus, diretto da Elena Fazzini, Paolo Taccone e Antonio Guizzetti hanno coordinato la installazione dei 18 ventilatori per terapia intensiva e dei 6 ecografi portatili. I due volontari hanno anche realizzato sul campo dei corsi di formazione del personale medico locale con dimostrazioni pratiche supportate da un video realizzato in portoghese dal Policlinico di Milano.

«Ringrazio Papa Francesco per avermi chiamata a questa missione di aiuto e avermi così dato l’opportunità di contribuire a salvare la vita di molti malati in un contesto così complesso e bisognoso.», ha dichiarato Elena Fazzini, Fondatrice e Segretario Generale di Hope Onlus. «La nostra è una organizzazione non profit, laica e indipendente, che opera da anni in Italia e all’estero in situazioni di costante emergenza e difficoltà. Abbiamo scelto di andare per la prima volta in Brasile proprio per rispondere all’appello del Papa e abbiamo lavorato notte e giorno per trovare le apparecchiature medicali da donare, così difficili ora da reperire nel mondo. Ringraziamo di cuore la Fondazione Guido Venosta di Giuseppe Caprotti che ci ha dato un contributo fondamentale, cosi come siamo davvero grati al Policlinico di Milano e ad altri filantropi per il grande supporto che ci hanno dato».
Giuseppe Caprotti, spiega la scelta di sostenere finanziariamente la missione grazie alla sensibilità e al grande spirito di solidarietà che da sempre anima la Fondazione Europea Guido Venosta, che tra l’altro ha già recentemente sostenuto il Policlinico di Milano con la donazione di 12 postazioni di terapia intensiva. «Mio nonno ha sempre pensato che le classi e le categorie sociali che, per ragioni di nascita o per combinazioni della sorte, avevano potuto godere delle migliori condizioni di vita dovessero “rendere qualcosa” agli altri, avessero cioè il dovere morale di intervenire nella comunità a vantaggio di chi quella fortuna non aveva avuto. Una sorta di riconoscimento oggettivo del proprio stato privilegiato e di conseguente contributo a un ideale riequilibrio delle condizioni di vita di tutti. Nulla di messianico o eroico, ma un semplice atto di coerenza esistenziale. O di giustizia, se si preferisce». Oggi Giuseppe Caprotti guida la Fondazione Venosta che è dedicata alla lotta alla povertà, al cambiamento climatico, al degrado ambientale e al supporto alla ricerca scientifica.
«Siamo molto soddisfatti di aver contributo in modo determinante alla realizzazione di questa importante missione umanitaria in aiuto degli ospedali brasiliani, geograficamente lontanissimi ma vicini allo stesso dramma quotidiano che abbiamo vissuto nei momenti più difficili dell’epidemia», ha affermato il Direttore Generale del Policlinico di Milano, Ezio Belleri. «Abbiamo inviato uno dei nostri specialisti più capaci, il Dottor Paolo Taccone, in grado di trasferire ai colleghi brasiliani le competenze e l’esperienza medica che in questi mesi abbiamo acquisito in una prima linea che non è mai venuta meno. Siamo grati a Hope Onlus per non aver mai fatto mancare al nostro Ospedale supporto e aiuto concreto, dalla preziosa fornitura di numerosi ventilatori polmonari e ecografi ai pasti donati ogni giorno a medici e infermieri. Siamo certi che da questa esperienza umanitaria potranno nascere future collaborazioni con gli ospedali in Brasile, anche in ambito della ricerca scientifica sulla cura da Covid-19”.


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Per avere ulteriori informazioni è possibile consultare il sito web Hope Onlus e la pagina Facebook di Hope Onlus

 

HOPE ONLUS
È un’organizzazione non profit, laica e indipendente italiana che aiuta bambini e comunità in difficoltà in Italia e in Medio Oriente realizzando programmi di aiuto umanitario e di sviluppo sostenibile a tutela della salute e dell’educazione. Risponde a bisogni specifici nelle emergenze, attuando modelli innovativi di intervento a servizio diretto dei beneficiari. Hope Onlus è stata fondata nel 2006 da
Elena Fazzini che, unendo una consolidata esperienza in organizzazioni umanitarie internazionali e capacità manageriali, con professionisti altamente specializzati mette al servizio della solidarietà passione e competenze, per aiutare sempre più bambini e comunità in difficoltà e dare una concreta possibilità per un futuro migliore.


FONDAZIONE EUROPEA GUIDO VENOSTA
La Fondazione Europea Guido Venosta porta il nome del nonno materno di Giuseppe Caprotti; voluta dalla sua seconda moglie, Carla Venosta, due anni dopo la sua morte nel 2000. In memoria di Guido Venosta e del suo esempio di pioniere del non profit italiano, la Fondazione intende promuovere e contribuire ad elevare l’educazione del pubblico verso i più alti ideali culturali e di solidarietà.