notizia
30/05 2019
Salute

Sono gemelli. E adesso?

— di Federica Bonalumi

Ogni gravidanza è una storia a sé, e crea un legame speciale tra la mamma e il suo bambino. Poi ci sono i casi in cui i bimbi sono più di uno: se saranno gemelli lo si può sapere già nel primo trimestre. Ma non ci sono motivi per preoccuparsi: per una gravidanza serena basta affidarsi ad una struttura specializzata. Come la Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, dove i percorsi sono a misura di mamma.
Le gravidanze gemellari sono aumentate negli ultimi anni, principalmente perché stanno aumentando di pari passo anche quei fattori che le favoriscono: l’aumento dell’età materna, il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, ma anche la familiarità. Isabella Fabietti, ginecologa e chirurgo fetale del Policlinico di Milano, si occupa soprattutto delle future mamme di gemelli. Insieme a lei abbiamo svelato le principali caratteristiche della gravidanza gemellare e cercato di rispondere ai dubbi di tante mamme.

Le gravidanze gemellari sono tutte uguali?
No, esistono diversi tipi di gravidanza gemellare e dipendono da fattori come il numero di feti, il numero di placente e il numero di sacchi amniotici. Può ad esempio accadere che ci siano due feti in un unico sacco amniotico, che i gemelli condividano una sola placenta oppure che abbiano ciascuno la sua, e così via. Per quanto riguarda la fecondazione, le gravidanze si distinguono in dizigotiche e monozigotiche. Le prime consistono in due ovuli distinti, ciascuno fecondato da un diverso spermatozoo; qui i gemelli potranno essere anche diversi tra loro, sia nelle caratteristiche fisiche che nel sesso. Nel secondo tipo invece ad essere fecondato è un solo ovulo, che si sdoppia successivamente in due parti identiche. In questo caso avremo gemelli identici sia nelle caratteristiche fisiche che nel sesso.

E’ vero che la mamma deve mangiare di più?
Ci sono spesse false credenze sulla gravidanza gemellare, come ad esempio che si debba mangiare il doppio rispetto ad una mamma che aspetta un solo bambino. Questo non è vero. In generale in gravidanza, sia singola che gemellare, l’alimentazione deve essere sana ed equilibrata. Si consiglia di bere almeno 1,5 l di acqua al giorno (sono circa a 8 bicchieri) per garantire una buona idratazione, e di seguire una dieta con frutta, verdura, cereali integrali e proteine salutari come quelle contenute in pesce e legumi.

In quali casi sono possibili complicanze?
Le gravidanze gemellari hanno bisogno di un maggiore controllo rispetto alle gravidanze singole. Come prima cosa è importante considerare la corialità, ovvero il numero di placente. Se è presente una sola placenta, che quindi i bambini condividono (si chiama gravidanza monocoriale), c’è bisogno di un particolare monitoraggio perché è maggiore la possibilità di incorrere in precise complicanze. La placenta ha infatti sulla sua superficie dei vasi sanguigni che connettono i due gemelli. Questi vasi possono favorire uno 'sbilanciamento' dell’apporto di sangue ai due feti: uno dei due può riceverne troppo, l'altro troppo poco. Questa è la base della cosiddetta sindrome da trasfusione feto-fetale.
Una gravidanza gemellare con una sola placenta ha quindi bisogno di controlli più ravvicinati, uno ogni due settimane, durante i quali vengono valutati la crescita dei feti, i flussi di sangue che arriva loro, la quantità di liquido amniotico; valutazioni che permettono di identificare precocemente dei segnali di sviluppo di questa sindrome, e quindi di intervenire per tempo.     
Anche le gravidanze bicoriali, che presentano due placente distinte, è meglio che siano seguite in centri che sono specializzati in gravidanze gemellari, anche se sono necessari controlli meno frequenti: è sufficiente un controllo ogni quattro settimane circa.

La sindrome da trasfusione feto-fetale viene trattata al Policlinico di Milano tramite la coagulazione laser endoscopica, con cui vengono ‘bruciati’ selettivamente alcuni vasi sanguigni della placenta per ristabilire la giusta distribuzione del sangue per entrambi i gemelli. Grazie a questa tecnica la possibilità di sopravvivenza dei feti è di circa il 50% per entrambi i bimbi e del 70% per almeno un gemello.

Quali sono i percorsi della Clinica Mangiagalli per chi aspetta dei gemelli?
Alla Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano seguiamo le gravidanze gemellari sia bicoriali che monocoriali. Esistono degli ambulatori dedicati a questi specifici percorsi, dove le gravidanze vengono seguite da un punto di vista sia clinico sia ecografico. Inoltre, in Mangiagalli è presente un’équipe di Chirurgia Fetale che tratta e prende in carico le gravidanze monocoriali complicate da tutta una serie di patologie come la trasfusione feto-fetale. Per diverse patologie il Policlinico è una struttura di riferimento di livello nazionale: in alcuni casi, come nella correzione in utero della spina bifida, siamo stati i primi in Europa.