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11/04 2019
Salute

Acromegalia, un progetto pilota porta l’aderenza alla terapia al 98%

— di Federica Bonalumi

‘Vicini di Salute’ è tra i primi progetti di questo tipo in Europa, dedicati a una malattia rara che in Italia conta fino a 300 nuove diagnosi l’anno

  • Grazie a “Vicini di salute”, il progetto educazionale Pfizer e Philips in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, i pazienti coinvolti affetti da acromegalia e in cura al Policlinico di Milano hanno raggiunto una regolarità di assunzione della terapia pari al 98%

  • Vicini di Salute” ha puntato fortemente sulla formazione e sensibilizzazione del paziente, rendendole a portata di tablet e migliorando la consapevolezza nei confronti della propria patologia, ma anche sulla formazione continua del personale della struttura

  • Nel progetto sono coinvolte altre due importanti strutture: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma - che ha come focus specifico i pazienti che soffrono di artrite reumatoide - e l’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT) - che si è concentrata sulla fibrillazione atriale.

 

   La mancata aderenza alla terapia nei pazienti con acromegalia si traduce in un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, costituendo un danno per i pazienti stessi e producendo una serie di costi, diretti e indiretti, per il sistema sanitario e per la società. In Italia vengono diagnosticati tra i 200 e i 300 nuovi casi all’anno. L’acromegalia si presenta come una sindrome di difficile e tardiva diagnosi. La molteplicità dei segni e dei sintomi e la loro lenta progressione conducono spesso i medici fuori strada. L’età media della diagnosi è 45 anni.

   I risultati del progetto educazionale ‘Vicini di Salute’ voluto da Pfizer e Philips hanno dimostrato come per una patologia così complessa un dispositivo di telemedicina, con controllo da remoto del paziente, può rappresentare un’ottima opportunità per avvicinare lo specialista al suo assistito. La soddisfazione rispetto al processo di cura ha ottenuto un punteggio di 8,2 su 10 mentre l’aderenza terapeutica è stata pari al 98%.

   “L’acromegalia è una patologia sistemica a decorso cronico, caratterizzata dall’eccessiva presenza dell’ormone della crescita”, spiega Maura Arosio, direttore dell’Endocrinologia del Policlinico di Milano e Professore Associato di Endocrinologia all’Università degli Studi di Milano. “Questa sindrome finisce per interessare ogni organo ed apparato, dalla cute al sistema osseo, dall’apparato cardiovascolare a quello respiratorio, rendendo così difficile la gestione della quotidianità da parte del paziente.”

   “Per una malattia che ha così tante complicazioni e patologie concomitanti – commenta Ezio Belleri, Direttore Generale del Policlinico di Milano - la possibilità di controllare il paziente anche da remoto può diventare un’ottima opportunità per avvicinare ancora di più medico e paziente. Si tratta di un valore aggiunto per il percorso di cura e per tutti i necessari controlli a cui deve sottoporsi la persona con acromegalia, che non sostituisce ma valorizza le imprescindibili visite ambulatoriali. L’impiego di nuove tecnologie, unito a una gestione multidisciplinare del paziente, consente di individuare tempestivamente eventuali complicanze e rende la gestione della patologia più efficiente in termini di costo-efficacia”.

   “Nei sei mesi di monitoraggio si è registrato tra i pazienti un ingaggio positivo verso l’utilizzo del sistema di telemonitoraggio, con accessi in oltre il 40% dei giorni. Anche i medici hanno dato una buona valutazione del supporto digitale ottenuto dal sistema nel monitoraggio delle condizioni di salute dei pazienti con continuità” afferma Paolo Locatelli, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, che ha seguito l’iniziativa per monitorarne gli effetti. “Il progetto educazionale Vicini di Salute individua negli strumenti digitali una delle leve per supportare il paziente cronico. Il progetto si è posto l’obiettivo da un lato di promuovere l’impiego di modelli e strumenti di Sanità digitale, diffondendo nei pazienti, negli operatori e nelle istituzioni la cultura della Telemedicina, dall’altro di migliorare la continuità assistenziale e potenziare le cure domiciliari, mantenendo un costante monitoraggio delle condizioni cliniche e supportando così in maniera continuativa i soggetti coinvolti”.