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20/04 2018
Salute

Trapianti di rene in Nicaragua: ora sono realtà, grazie agli specialisti del Policlinico di Milano

— di Matteo Delbue

Da Milano al Nicaragua per curare i bambini con malattie renali. I professionisti del Policlinico di Milano e dell’Università Statale di Milano, con il sostegno dell’Associazione per il Bambino nefropatico (ABN onlus), stanno ulteriormente ampliando il progetto di cooperazione in Nicaragua, iniziato quasi vent’anni fa per assicurare una maggiore e migliore assistenza pediatrica nel Paese, puntando su formazione del personale, in Italia e in loco, implementazione di servizi specialistici ospedalieri e creazione di strumenti di monitoraggio dei risultati clinici.

Negli ultimi mesi, nell’ambito del progetto di cooperazione, è stato dato il via anche ai trapianti di rene, con tecniche nuove per uno dei paesi più poveri dell’America Latina. Un lavoro di squadra guidato da Giovanni Montini, direttore della Nefrologia, Dialisi e Trapianto Pediatrico del Policlinico di Milano, che ha coinvolto anche il Coordinamento Trapianti dell’ospedale milanese diretto da Massimo Cardillo. A coordinare gli interventi è Fabio Sereni, Professore Emerito dell’Università Statale di Milano.

“Andiamo a Managua almeno due volte all’anno a seguire gli interventi più delicati e facciamo arrivare a Milano nel nostro reparto per la formazione sia medici sia infermieri che tecnici.- spiega Giovanni Montini – Da poco in Nicaragua è arrivato il sì del ministero ai trapianti di rene. Una tappa importante vista l’alta incidenza di nefropatie e l’elevata mortalità infantile del Nicaragua”.

Dall’equipe nicaraguense, con l’aiuto dei professionisti del Policlinico di Milano, sono stati effettuati in Nicaragua i primi trapianti, anche grazie alla formazione svolta su anestesisti e specialisti e all’apertura di un laboratorio per esami di compatibilità.

“La collaborazione a questo progetto da parte del personale del laboratorio di immunologia dei trapianti della nostra Unità di Coordinamento Trapianti è stata entusiastica. - racconta Massimo Cardillo - In particolare, uno dei nostri biologi, Alejandro Espadas de Arias, si è più volte recato personalmente in Nicaragua, utilizzando le proprie ferie, per aiutare i colleghi del posto a realizzare dal nulla un laboratorio che potesse effettuare la valutazione di compatibilità immunologica per il trapianto di rene”.

Un progetto di cooperazione molto apprezzato anche dallo stesso governo del Nicaragua che ha consegnato un premio per l’attività svolta a Giovanni Montini e Fabio Sereni in rappresentanza di tutta l’equipe impegnata nel Paese.