notizia
14/11 2017
Salute

La riscoperta del parto naturale, tra assistenza medica e percorsi a misura di mamma

— di Lino Grossano

   Diventare mamme è la cosa più naturale del mondo. A volte però la nascita, sia per la mamma che per il bimbo, può essere fonte di ansie o paure: ad esempio a causa di una patologia, o per la comparsa di difficoltà non previste al delicato momento del parto. Nell'ultimo secolo la medicina è riuscita a minimizzare enormemente la mortalità da parto e a prevenire con efficacia gran parte delle conseguenze per la madre e per il suo piccolo; il prezzo da pagare, però, è stato quello di affrontare un percorso di certo più sicuro dal punto di vista clinico, ma meno naturale e per forza di cose più 'medicalizzato'.
   E' a partire da questo tema che si sviluppa il congresso "La via dell’Eccellenza: quando l’arte medica incontra l’ostetricia", previsto al Policlinico di Milano il 18 Novembre 2017 (Aula Magna, Clinica Mangiagalli). Un'intera giornata in cui esperti italiani e internazionali si confronteranno sul contesto scientifico, sulla tradizione e sulle scoperte più recenti, focalizzandosi soprattutto sull'importanza del contatto mamma-bambino e sull'approccio personalizzato al parto.
   Tra gli interventi previsti c'è quello di Michel Odent, che parlerà di "Ciò che rende speciale la nascita dell'essere umano". Odent è un medico francese e un convinto sostenitore dei benefici che il parto naturale porta al bambino e alla sua mamma. Altri importanti contributi verranno da Michael Stark, chirurgo che si è battuto per una tecnica operatoria più semplice e sicura per il taglio cesareo, e da Omry Koren, esperto nello studio del micobiota intestinale e dei suoi effetti sulla salute della mamma e del bambino. A questi interventi seguirà quello di Enrico Ferrazzi, neo direttore della Ginecologia alla Clinica Mangiagalli del Policlinico di  Milano, che approfondirà "L'evoluzione antropologica del parto".
   "Il nascere - spiega Ferrazzi - è un evento naturale che nella maggioranza dei casi necessita unicamente di un'attenta e non invasiva assistenza ostetrica. La gravidanza e il parto sono quindi, di regola, un'espressione di salute e di benessere della donna. Al tempo stesso questo evento naturale può presentarsi con fattori di rischio associati o può portare a complicanze acute non prevenibili né prevedibili". Questi fattori oggi sono in aumento, a causa dei cosiddetti 'nuovi rischi ostetrici', come l'età avanzata della donna alla prima gravidanza, l'obesità della partoriente, la gemellarità, o la gravidanza da riproduzione assistita. "Tutta l'organizzazione della Sala Parto ruota allora intorno a questi due obiettivi: garantire serenità ad ogni donna che partorisce - continua Ferrazzi - e garantire sicurezza ad ogni singola donna ad ogni singolo bambino che nasce. Le radici più profonde di questa organizzazione derivano dalla 'cultura del parto': dal comprendere cioè, assieme agli elementi clinici, anche i profondi elementi umani, le emozioni, le paure, le aspettative e i pregiudizi della donna, così come quelli dell’ostetrica e del medico".
   Il convegno del 18 novembre, quindi, "vuole riscoprire questa cultura del parto attraverso il contributo di figure importanti nella storia della ostetricia contemporanea come Odant, Stark e Koren - conclude Ferrazzi - forse anche perché portatori di visioni controverse e quindi stimolanti per chi ogni giorno è chiamato a garantire ad ogni singola donna la serenità e la sicurezza della gravidanza e del parto".