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13/10 2025
Salute

Tumore al seno metastatico: le nuove terapie e il ruolo dell’attività fisica

— di Redazione

Negli ultimi anni, la ricerca oncologica ha compiuto grandi passi avanti nel trattamento del tumore al seno metastatico. Accanto alle nuove terapie mirate, cresce l’attenzione verso strategie di supporto come l’attività fisica, che può migliorare la qualità di vita, ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti e persino influenzare positivamente la risposta terapeutica.
Ne abbiamo parlato con Ornella Garrone, direttrice dell’Oncologia Medica del Policlinico di Milano.

 

Quali sono oggi le principali novità nel trattamento del tumore al seno metastatico?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera rivoluzione. Gli anticorpi-farmaco coniugati – farmaci “intelligenti” che uniscono la precisione di un anticorpo a un potente chemioterapico – stanno cambiando la prognosi anche delle pazienti con malattia avanzata.
Tra i più promettenti c’è trastuzumab deruxtecan (T-DXd), protagonista della serie di studi DESTINY-Breast. I dati più recenti, presentati all’ultimo congresso americano di oncologia (ASCO), mostrano un significativo beneficio in termini di risposta e di sopravvivenza anche in prima linea, nelle pazienti con malattia HER2-low o ultra-low.
Accanto a T-DXd, nuove combinazioni terapeutiche e farmaci come datopotamab deruxtecan, diretto contro la proteina TROP2, stanno aprendo scenari ancora più personalizzati. Queste innovazioni contribuiscono a rendere il tumore al seno metastatico una malattia sempre più controllabile nel tempo, con terapie mirate e meglio tollerate.

 

In che modo l’attività fisica può aiutare le pazienti con tumore metastatico?

L’attività fisica non è solo movimento: è un vero e proprio intervento medico complementare. Studi recenti, tra cui il lavoro* che ho contribuito a disegnare e pubblicato sulla rivista scientifica ESMO OPEN indica chiaramente come l’impatto di una attività fisica moderata sia in grado di migliorare la risposta al trattamento e di modulare il sistema immune in donne sottoposta a chemioterapia preoperatoria. Inoltre, un recente lavoro** a cui ho contribuito e che è stato pubblicato quest’anno su European Journal of Cancer Prevention, conferma che l’esercizio fisico regolare riduce il rischio di recidiva, migliora la risposta ai trattamenti e contrasta gli effetti collaterali della chemioterapia.
Camminare a passo moderato o svolgere esercizi aerobici e di resistenza aumenta l’energia, migliora l’umore, riduce l’infiammazione e sostiene il sistema immunitario.

 

Quali sono oggi le sfide ancora aperte e le prospettive future?

La sfida principale resta rendere il trattamento sempre più personalizzato. La ricerca sui biomarcatori circolanti (ctDNA) permetterà in futuro di monitorare l’evoluzione del tumore in tempo reale e adattare la terapia ai cambiamenti genetici della malattia.
Parallelamente, cresce l’importanza di un approccio integrato e multidisciplinare, che unisca terapie innovative, attività fisica, supporto psicologico e promozione del benessere globale. Al Policlinico di Milano operiamo per combinare trattamenti d’avanguardia e attenzione alle esigenze di ogni donna, valorizzando l’attività fisica come parte integrante del percorso di cura.


*Moderate physical activity during neoadjuvant chemotherapy in breast cancer patients: effect on cancer-related inflammation and pathological complete response- the Neo-Runner study

**Physical activity and exercise health benefits: cancer prevention, interception, and survival

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