
Occhio secco e patologie della cornea, in Policlinico di Milano si perfeziona il collirio di Plasma povero di piastrine da sangue del cordone ombelicale
— Rosy Matrangolo
Nuovi studi del team di Medicina Trasfusionale si concentrano su formulazioni di gocce oculari sempre più calibrate e in assenza di tossicità.
Il Dry Eye Desease (DED), ovvero la sindrome dell’occhio secco, colpisce circa una persona su 4 nel nostro Paese e riguarda soprattutto donne e anziani. Fattori ormonali ma anche abitudini di vita come l’esposizione frequente a monitor o lavorare in ambienti chiusi incidono sulla riduzione del film lacrimale causando irritazione agli occhi e bruciore fino a una possibile infiammazione della cornea.
Quando l’utilizzo delle lacrime artificiali non è sufficiente per trattare il disturbo dell’occhio secco, la terapia oggi d’elezione è rappresentata dalla somministrazione di colliri da siero autologo o allogeno e lisati piastrinici che permettono una rigenerazione delle cellule epiteliali in grado di migliorare l’alterazione della superficie oculare.
I benefici sono conclamati e in Policlinico di Milano già da tempo si produce una composizione oftalmica derivata da sangue adulto allogenico per i pazienti in cura nel nostro Ospedale e in altri centri che al Policlinico di Milano si rivolgono per ricevere forniture.
I nuovi studi per il trattamento del DED hanno mostrato effetti promettenti con l'uso di derivati dal plasma sanguigno del cordone ombelicale, che contiene una vasta gamma di fattori rigenerativi tissutali naturali e fattori immunomodulatori unici con effetti positivi sulle cellule epiteliali corneali ed efficacia clinica favorendo la guarigione corneale grazie a fattori di crescita epiteliotropici, tra cui particolarmente importante è il fattore di crescita EGF.
“Questo studio intende approfondire il potenziale del derivato da Plasma povero di piastrine (PPP) frazionato dal sangue di cordone ombelicale (CB), scelto per il suo contenuto unico di fattori immunomodulatori e rigenerativi, rispetto al siero di donatori adulti – spiega Daniele Prati, direttore della Medicina Trasfusionale –. Questo studio rappresenta una fase iniziale della caratterizzazione del CB-PPP per uso oftalmico nel trattamento delle patologie oculari, a cui farà seguito una più ampia valutazione dei fattori immunomodulatori e rigenerativi presenti nel CB-PPP. Il passo successivo sarà comprendere, su modelli in vitro, quale concentrazione di EGF naturalmente presente nel CB-PPP risulti più efficace per stimolare la rigenerazione epiteliale, senza effetti tossici”.
"Il Centro Trasfusionale del Policlinico, già da tempo produce una composizione oftalmica derivata da sangue adulto allogenico per circa 150 pazienti affetti da DED, in cura nel nostro Ospedale. Distribuiamo inoltre, questo preparato ad altre strutture ospedaliere anche fuori Regione. Più recentemente, numerosi studi suggeriscono che per il trattamento di tali patologie, sia preferibile l’utilizzo di colliri derivati dal sangue di cordone ombelicale non idoneo al trapianto emopoietico, in quanto contiene una vasta gamma di fattori rigenerativi tissutali naturali e fattori immunomodulatori unici non presenti nel siero di donatori adulto” chiarisce Stefania Villa, biologa responsabile del Centro di lavorazione emocomponenti del Policlinico di Milano.
In occasione dell'8ª Conferenza Nazionale dei Servizi Trasfusionali SIMTI 2025, è stato assegnato il premio intitolato a Piero Bonomo per il miglior abstract che valorizza l'innovazione in Medicina Trasfusionale: Il Team del Policlinico di Milano con la pubblicazione dal titolo "Preparazione di gocce oculari di plasma povero di piastrine da sangue del cordone ombelicale per il trattamento di patologie corneali" a firma di Larysa Mykhailova, Tiziana Montemurro, Stefania Villa, Paolo Rebulla e Daniele Prati ha vinto un premio economico dal valore di 2.2000 euro.
Accanto a questa ricerca, è attualmente in corso un altro studio clinico, promosso dal Policlinico di Milano tramite la collaborazione tra Oculistica e Medicina Trasfusionale del Policlinico di Milano insieme alla Banca del Sangue dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, presidio ospedaliero di Sciacca. Lo studio è finanziato mediante i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
“Il nostro obiettivo – sottolinea Francesco Viola, direttore dell'Oculistica del Policlinico di Milano e Investigatore principale dello studio – è offrire nuove opzioni terapeutiche ai pazienti con occhio secco severo su base immunologica, come la sindrome di Sjögren, l’artrite reumatoide, la connettivite mista o la sclerosi sistemica. In questi casi, associamo terapie immunomodulanti locali a base di ciclosporina o tacrolimus all’uso di siero autologo, allogenico o, in prospettiva, del CB-PPP. Questa integrazione terapeutica ci consente di controllare meglio l’infiammazione e alleviare i sintomi, migliorando la qualità di vita dei pazienti più gravi”.