
Come sostenere lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino?
— di Valentina Castellano Chiodo con la consulenza scientifica di Antonella Costantino, neuropsichiatra infantile
Parole come intelligenza, personalità e identità sono fondamentali nella crescita di qualsiasi persona. Lentamente i genitori imparano a conoscere il loro bebè sin dal primo giorno di vita, assecondando bisogni primari e attitudini naturali dei neonati. Ma cosa si può fare per sostenere lo sviluppo dell’intelligenza e della creatività di un bambino? Bruno Munari scriveva che “Una persona senza creatività avrà sempre difficoltà di adattamento nelle inevitabili mutazioni della vita” e allora in che modo è possibile aiutarli e assecondare la crescita intrattenendoli nei primi anni di vita? È addirittura possibile aumentare l’intelligenza dei bambini attraverso giochi o letture? Lo abbiamo chiesto ad Antonella Costantino, direttrice della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Policlinico di Milano.
Secondo alcuni studi, il Quoziente Intellettivo è influenzato da fattori genetici ma anche ambientali. Come si stimola l’intelligenza nei bimbi?
L’intelligenza è un concetto complesso, molto più ampio del quoziente intellettivo, che cerca di misurarne alcune componenti. Può essere descritta come la capacità di comprendere, apprendere, adattarsi, ragionare e risolvere problemi. Non è un’abilità unica, ma un insieme di facoltà mentali, che permettono di affrontare situazioni nuove, riconoscere schemi, prendere decisioni e comunicare in modo efficace. Nei bambini è strettamente correlata con il processo del neurosviluppo, che è influenzato sia dalla genetica che dall’epigenetica, che studia come ambiente, età e abitudini possono influenzare l’attività dei nostri geni (senza modificare la loro sequenza, cioè il DNA). Oggi più che quoziente intellettivo meglio misurare il potenziale cognitivo, che include la capacità di rispondere in modo flessibile alle sempre variabili richieste dell’ambiente, riadattando le proprie conoscenze e competenze di continuo: si cerca di favorirne il cosiddetto sviluppo armonico, la curiosità, la capacità di considerare diversi punti di vista e di mettersi nei panni degli altri, di risolvere i problemi quotidiani e tollerare le frustrazioni, trovando nuove soluzioni. Per esempio il gioco e la lettura ad alta voce di libri illustrati sono ottimi strumenti.
È vero che esistono tanti tipi di intelligenza?
Ci sono soprattutto diverse capacità che compongono l’intelligenza: logico-matematica, linguistica, visivo-spaziale, musicale, fisico-motoria, emotiva ed altre, che si possono combinare tra loro in modi diversi. L’attenzione alle diverse componenti è importante, perché suggerisce che ogni persona ha un profilo unico di intelligenza: non tutti apprendono nello stesso modo e le competenze possono emergere in ambiti molto diversi da quelli tradizionalmente valorizzati dalla scuola, per questo va posta molta attenzione agli ambienti di crescita e apprendimento perché non inibiscano le capacità dei singoli. Basti pensare al pregiudizio sulle donne che non sarebbero portate per la matematica o la tecnologia: se da un lato è importante mettere ogni bambino nella condizione di sviluppare il proprio specifico profilo di intelligenza, dall’altro è fondamentale supportare quella che chiamiamo flessibilità cognitiva.
Ovvero?
La flessibilità cognitiva è la capacità mentale di adattarsi a nuove situazioni, il cambiare prospettiva, modificando le strategie di pensiero o comportamento quando le circostanze lo richiedono, uscendo dagli schemi predefiniti e passando da un modo di pensare a un altro in modo efficace. Si tratta di una competenza più trasversale, utile per tutti i profili di intelligenza, che consente di affrontare gli imprevisti senza bloccarsi, di cambiare idea di fronte a nuove informazioni, di considerare più punti di vista contemporaneamente e di trovare nuove soluzioni per risolvere problemi in modo creativo e alternativo.
Le emozioni contano. Bisogna esercitarsi anche con quelle?
L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le emozioni, sia le proprie che quelle altrui, in modo efficace. Le nostre emozioni sono fondamentali sia per come ci relazioniamo con noi stessi che con gli altri, sia per come affrontiamo le cose che incontriamo sul percorso, incluso l’apprendimento. Ci sono diverse componenti: la consapevolezza (la capacità di riconoscere le proprie emozioni e capire come influenzano pensieri e comportamenti), l’autoregolazione (la capacità di entrare in contatto con le emozioni senza passare immediatamente all’azione), l’empatia (ci immedesimiamo nelle emozioni altrui, mettendoci nei panni dell’altro), le abilità sociali (vivendo in relazione con altri, per costruire e mantenere relazioni positive e gestire conflitti). Anche in questo caso, è importante sostenere lo sviluppo della flessibilità emotiva, ovvero la capacità di adattarsi ai cambiamenti emotivi, tollerare il disagio senza esserne sopraffatti, gestire le emozioni difficili e rispondere con equilibrio a situazioni emotivamente complesse o impreviste. Non si tratta di “tenere tutto sotto controllo” o “non provare emozioni negative” (le emozioni di per sé sono al di fuori del nostro controllo, a differenza dei comportamenti), ma di restare flessibili, aperti e presenti, anche quando si è tristi, arrabbiati o frustrati.
Quali sono gli elementi da preferire nella prima fase della crescita?
La famiglia, la cultura e l’ambiente sono risorse preziose. Oggi sappiamo che l’inserimento precoce in un buon asilo nido è importantissimo per sviluppare le capacità empatiche e le relazioni con gli altri, oltre alle competenze cognitive. Nella prima fase di crescita è bene che il bambino si senta sicuro, che possa esplorare l’ambiente, conoscere le emozioni nel modo a lui più consono (ognuno ha uno stile diverso) e senza pressioni perché riesca o sia bravo. Bisogna limitare il numero di giochi o sollecitazioni contemporanee, per facilitare lo sviluppo di concentrazione e attenzione e per lasciare spazio alla consapevolezza dei propri modi, delle proprie preferenze, dei propri interessi, fin da piccolissimi.
5 Consigli per stimolare la creatività e la mente dei bambini
1 Leggere ad alta voce libri illustrati fin dalla primissima infanzia, soprattutto con storie ricche di emozioni. (Nati per leggere offre molti buoni spunti www.natiperleggere.it).
2 I libri illustrati possono anche venire letti in simboli, secondo il modello inbook, che facilita i bambini nel seguire le storie, sostiene precocemente l’autonomia nella lettura e la possibilità di esplorare linguaggi e competenze diverse. (www.retebibliotecheinbook.it)
3 Mettere a disposizione materiali di gioco che il bambino possa combinare spontaneamente in modo creativo, costruendo storie e sviluppando il gioco simbolico (omini, animali, materiali da cucina, macchinine, trenini, mattoncini per costruire, vecchi abiti e tessuti, etc.)
4 Includere precocemente giochi o modalità a supporto della flessibilità mentale ed emotiva (giochi in cui si immagina cosa possano provare o pensare gli altri, o si osserva un oggetto da angoli diversi, o si immaginano finali alternativi delle storie).
5 Proporre giochi cooperativi, che aiutano a sviluppare la collaborazione e la capacità di trovare soluzioni insieme ad altri.