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15/02 2024
Salute

Fuoco di Sant’Antonio tipico degli adulti, ma colpisce anche i bambini

— Valentina Meschia, con la consulenza scientifica di Alessandra Bandera, Infettivologa

Il Fuoco di Sant’Antonio, definito in termini medici Herpes Zoster, è una malattia infettiva causata dalla riattivazione del virus della varicella (Virus Varicella-Zoster VZV). Questo virus, della famiglia degli Herpes, ha la capacità di restare latente nel tessuto nervoso e di riattivarsi anni dopo causando manifestazioni cutanee specifiche e forte dolore.

Ne parliamo con Alessandra Bandera, Direttore delle Malattie Infettive del Policlinico di Milano.


Da cosa dipende il Fuoco di Sant’Antonio?

La causa della malattia è la riattivazione del virus della varicella, una malattia infettiva in genere tipica dell’infanzia. Il Fuoco di Sant’Antonio o Herpes Zoster invece colpisce prevalentemente persone adulte e anziane, e compare solo in chi ha precedentemente avuto la varicella. Tuttavia, non è raro però che anche bambini e adolescenti, anni dopo aver avuto la varicella, presentino l’Herpes Zoster.

Si calcola che circa il 90% della popolazione si ammali di varicella, ma solo nel 10% dei casi si ha una riattivazione.

Come mai si riattiva?

Come tutti i virus della famiglia degli Herpes, la loro ricomparsa è legata a una temporanea diminuzione delle difese immunitarie. Situazioni di stress sia emotivo, ad esempio, un periodo difficile dopo un trauma o un dispiacere oppure ambientale come troppo caldo o troppo sole, possono interferire con la normale risposta immunitaria e consentire al virus di riattivarsi. Anche l’utilizzo di alcuni medicinali e terapie come chemioterapici, radioterapia e farmaci immunosoppressori, possono favorire la comparsa della malattia per un conseguente abbassamento delle difese immunitarie.

L’Herpes Zoster si manifesta come la Varicella?

No, nonostante il virus sia lo stesso, si manifesta in modo differente portando a due malattie dal punto di vista clinico molto diverse. La varicella, infezione primaria del virus si presenta con macchie rosse diffuse su tutto il corpo che nel giro di pochi giorni si trasformano in vescicole. Spesso causano prurito e se non grattate si “asciugano” lasciando delle crosticine che si staccano da sole senza lasciare segni. In genere è associata a febbricola e malessere generale.
L’Herpes Zoster, invece, colpisce alcune zone del corpo in base al ganglio* nervoso in cui il virus si è 'rintanato' dopo la prima infezione: il virus, infatti, per ‘nascondersi’ dagli anticorpi si ‘rifugia’ in queste formazioni nervose periferiche. In questo caso la malattia è caratterizzata da piccole vescicole molto vicine fra loro e distribuite in grappoli, a differenza della varicella dove l'eruzione è diffusa, e dolore intenso dovuto al coinvolgimento diretto del nervo.
 

*I gangli sono paragonabili a stazioni di neuroni che si trovano al di fuori del sistema nervoso centrale. Costituiscono dei veri e propri centri nervosi dislocati in periferia che danno origine a fibre nervose con specifiche funzioni a seconda del tipo di ganglio (es: gangli cerebrospinali: raccolgono stimoli percepiti da sensori posti nella pelle, negli organi di senso, nelle mucose e nei visceri).

Quali sono i sintomi tipici del Fuoco di Sant’Antonio?

Sono molto variabili perché dipendono dalla zona interessata, dalla età del paziente e dalle sue condizioni generali di salute. Ad esempio, se la riattivazione del virus avviene a livello della testa si ha soprattutto emicrania, mentre se è a livello del torace il dolore sarà di tipo intercostale, se colpisce una gamba può essere scambiato per una sciatalgia (lombalgia che si irradia alla gamba). Sicuramente, un sintomo comune è la sensazione di fastidio nell’area interessata che precede la comparsa delle lesioni a grappolo su fondo arrossato. Visto il coinvolgimento del sistema nervoso questo fastidio può trasformarsi in dolore anche molto forte soprattutto negli anziani e/o in persone con uno stato immunitario compromesso, e richiedere un consulto con il neurologo per la somministrazione di farmaci anti-dolorifici “ad hoc”.

Sintomi dell'infezione da Herpes Zoster:

  • un'eruzione cutanea in forma di più o meno allungata arrossata e ricoperta da vescicole come quelle della Varicella ma distribuite “a grappolo” in maniera asimmetrica solo su una parte del corpo (monolaterale, a destra o a sinistra)
  • leggeri sintomi generali (es. febbricola, spossatezza) nei giorni immediatamente precedenti la comparsa delle lesioni
  • fastidio o prurito monolaterale nelle ore precedenti la comparsa delle lesioni cutanee
  • dolore, anche molto intenso

Quanto tempo ci vuole prima che compaiano le vescicole?

Dipende, possono passare solo alcune ore o dei giorni. Dall’inizio della malattia il virus, infatti, sta 'viaggiando' nel nervo e non è ancora arrivato in superficie: durante questo periodo la diagnosi è molto difficile dato che non si vede ancora niente sulla pelle e la si associa a una semplice nevrite (infiammazione dei nervi). Solo la comparsa localizzata delle vescicole rende la diagnosi chiara.

Come avviene la diagnosi?

Con la visita medica dal proprio medico. La manifestazione cutanea e il dolore, entrambi monolaterali, consentono di diagnosticare il Fuoco di Sant’Antonio facilmente.

Sono disponibili degli esami specifici?

Nonostante la diagnosi sia clinica, esistono degli esami specifici per documentare la presenza del virus nelle vescicole, utili soprattutto nelle presentazioni di malattia sfumate o atipiche.

L’esame citologico, che consiste nell’osservazione al microscopio ottico di un campione di pelle prelevato dalla zona colpita, può mettere in evidenza delle cellule caratteristiche dell’infezione (cellule ballonizzanti).

Più sofisticata è invece la ricerca, direttamente dalle vescicole tramite un tampone, del DNA virale mediante PCR, una tecnica di biologia molecolare che consente di studiare gli acidi nucleici del DNA.

Come si cura?

L'infezione da Herpes Zoster generalmente, come per la varicella, guarisce spontaneamente. Tuttavia, è possibile utilizzare dei farmaci per ridurre i sintomi come antidolorifici, antinfiammatori, impacchi freddi, ma, soprattutto, è importante iniziare prima possibile la somministrazione di farmaci antivirali per bloccare la replicazione virale.  Il farmaco d’elezione, come per tutti gli Herpes, sono l’aciclovir e i suoi derivati. L’Herpes Zoster però, rispetto ad altri Herpes come il Simplex, ha una resistenza ai farmaci 4 volte maggiore e questo porta a dover adeguare la terapia con dosaggi quadruplicati. Infine, se la terapia non è prontamente somministrata, può succedere che il dolore si estenda oltre alla zona interessata dalle vescicole cutanee (nevralgia post-erpetica).

È possibile prevenirne la comparsa, ad esempio con un vaccino?

A differenza dell’Herpes Simplex dove le recidive sono numerose, nell’Herpes Zoster le recidive sono rare. Esiste comunque un vaccino, raccomandato a tutte le persone di età > 65 anni e, più in generale, alle persone che soffrono di patologie croniche.
 

Curiosità
In greco, la parola “zoster” significa “cintura” perché, quando la malattia prende il torace o l’addome, le vescicole si dispongono linearmente come una (mezza) cintura.