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15/03 2022
Salute

Orientarsi nel mondo dei nei: come riconoscerli, proteggerli e prevenire i melanomi

— di Gaia Gualco, con la consulenza scientifica di Emanuela Passoni (dermatologa)

Con l’arrivo della Primavera tiriamo fuori dall’armadio i vestiti più freschi e leggeri per sentire sulla pelle i primi caldi raggi del sole. Le maniche corte e le gambe scoperte riportano alla luce anche eventuali nei, eppure troppo spesso ci dimentichiamo salvaguardarli come si deve. Osservare una loro variazione in numero o nell’aspetto può aiutare a diagnosticare per tempo un melanoma: una forma di tumore da cui, se scoperta in tempo, si può guarire nella stragrande maggioranza dei casi. Per capire come riconoscere i nei sani da quelli più a rischio e come prendercene cura serenamente, abbiamo parlato con Emanuela Passoni, specialista in Dermatologia del Policlinico di MIlano.

 

Dall’infanzia alla terza età, passando per la gravidanza, anche i nei nascono e si evolvono. Quando e perché si modificano negli anni?

I nei sono macchie della pelle costituiti da un accumulo di melanociti, cioè cellule che producono la melanina (il pigmento scuro che fa abbronzare). La loro comparsa può essere dovuta a fattori genetici oppure ormonali, ad esempio durante la gravidanza. In generale i nei si sviluppano a partire dall’infanzia, si stabilizzano in numero (circa venti o trenta) entro i quarant’anni e poi si riducono in tarda età. Se in una qualunque fase della vita ne compaiono di nuovi, ed in particolare c’è una modifica in forma, dimensione o colore, è consigliata una visita di controllo dallo specialista.

Un arcobaleno di nei: marroni, ma anche rossi e blu. Hanno tutti lo stesso rischio di diventare melanoma?

Il segnale di allarme principale è la presenza in unico neo di più colori, con sfumature variabili dal marrone al nero e con tonalità di rosso e blu. Tuttavia è consigliato contattare lo specialista anche quando il neo è evidentemente più scuro degli altri, oppure al contrario se perde colore anche nella sua area circostante.

Un neo in zone insolite: sulle unghie, sulle mucose o nell’occhio. Come accorgersene? Come prepararsi alla visita e quali soluzioni sono attualmente disponibili?

È meglio presentarsi alla visita dermatologica senza una eccessiva abbronzatura, trucco e smalto. In particolare l’assenza di smalto sulle unghie permette di osservare meglio la presenza di bande pigmentate e altre anomalie, che necessitano di ulteriori approfondimenti. Viene verificata anche la presenza di lesioni pigmentate sulle mucose di palato e gengive e anche dell’area genitale. Queste ultime sono più complesse da riconoscere perché il tumore è di aspetto simile alla forma benigna. Infine i melanomi intraoculari, più rari di quelli cutanei, sono solitamente valutati durante una visita oculistica.

Un graffio o uno sfregamento possono far sanguinare il neo: quando è necessario preoccuparsi?

Sfatiamo una falsa credenza: un neo non si trasforma in melanoma per traumi e ferite accidentali o ripetute, come tagli da rasoio o sfregamenti da cintura. Viceversa è necessario consultare lo specialista quando il neo sanguina spontaneamente ed in generale ogni volta che si hanno dubbi sulle sue caratteristiche.

Dieci, cento, mille nei: chi ne ha molti può fare l’epilazione laser o tatuaggi in sicurezza?

Per quanto riguarda l’epilazione laser non ci sono particolari impedimenti: i nei vengono schermati con una matita bianca apposita, ma non è possibile procedere col trattamento su quelli dove c’è un pelo. Per i tatuaggi il discorso è diverso: chi ha molti nei o ha familiarità per il melanoma non dovrebbe farsi tatuare, perché il pigmento nasconderebbe le alterazioni rendendo più difficile una diagnosi precoce.

I nei non vanno in vacanza. Come li gestisco se voglio abbronzarmi? Cambia qualcosa se ho già avuto un melanoma?

Per tutti vale la regola di essere cauti nell’esporsi al sole, evitando sempre le ore centrali del giorno, utilizzando cappelli coprenti ed occhiali da sole ben schermanti. In particolare più il colore degli occhi, dei capelli e della cute sono chiari più è fondamentale usare una protezione solare alta, ad ampio spettro, resistente all’acqua applicandola molte volte al giorno. Le stesse accortezze sono valide per chi ha cicatrici e per chi ha già avuto un melanoma. In questo caso per esporsi al sole bisogna usare creme con fattore di protezione altissimo (SPF 50+) ed assumere integratori che stimolano la produzione di melanina.

L’importanza di “unire i puntini”. Cos’è la mappatura dei nei?

Al Policlinico di Milano è possibile effettuare la mappatura computerizzata dei nei, uno strumento che permette di fotografare e analizzare la cute, genitali e semimucose e unghie. Le immagini sono archiviate per essere poi usate come confronto nei controlli successivi, così da identificare precocemente i melanomi e accompagnare il paziente durante tutto il percorso di cura. La mappatura sarà prescritta dallo specialista dermatologo dopo la prima visita, ed è disponibile all'interno del Servizio Sanitario Nazionale.