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01/02 2024
Salute

#GiornataMondialeAsperger Una ricetta perfetta per tutte le occasioni

— Francesca Dall'Ara, psicologa UONPIA

Le ricette per i dolci sono liste ordinate di ingredienti, quantità, rigidissimi tempi di cottura.

Sai esattamente cosa ti serve, quali sono i passaggi e quale sarà il risultato. Bisogna essere molto precisi e ordinati, controllare tutto e non cambiare mai niente, per questo mi piacciono. Mi piace sentire i profumi che salgono dagli ingredienti, prima separati e poi tutti insieme. Mi piace sporcarmi le mani con le diverse consistenze, perché è la cosa più coraggiosa che faccio nella mia vita. Mi piace finire la preparazione e poi stare immobile e in silenzio ad aspettare che lieviti, ascoltando l’impercettibile rumore che fa.

La mia mamma e il mio papà dicono che quando faccio le torte sembro felice, ma non so se sono esattamente d’accordo con loro. In realtà io non vorrei sembrare in nessun modo e preferirei sentirmi sempre né troppo né troppo poco, QB come nelle mie ricette.

Lo sapevate che ci sono bilance che misurano anche le più minuscole differenze di peso?

È per questo che vorrei che tutta la vita fosse come una ricetta: scandita da chiarissimi passaggi, prevedibile, ordinata e senza sorprese. 

Invece fuori dalla cucina le cose non vanno praticamente mai come me le aspetto e la maggior parte delle volte io capisco poco e niente di quello che succede, soprattutto se si tratta di incontri e di persone: senza il mio grembiule finisco spesso per ritrovarmi nel panico, congelato come un sorbetto al limone.

Per questo mia sorella mi ha consigliato di tenere sempre pronto un piano B, in caso di imprevisti, come quando i biscotti non si staccano perfettamente dalla formina e io aggiungo un po’ di farina per indurirli.

Ultimamente credo di aver trovato “la mia farina”: ho smesso di fissare per tutto il tempo i miei piedi ed ho scoperto che con la testa dritta riesco a fare respiri più profondi e posso anche osservare meglio i miei compagni di classe, che più li guardo e più mi sembrano bravissimi ad avere 13 anni.

Devo ammettere che è stato un buon consiglio e anche se le mie giornate sono diventate un pochettino meno monotone non sono ancora certissimo di essere proprio un ragazzino come gli altri e tanto meno che sarò prima o poi capace di farmi degli amici.

Il problema degli amici è bello grosso, in realtà. Infatti, io non parlo con nessuno se non mi viene rivolta una precisa, specifica e sensata domanda e non mi viene mai in mente niente da chiedere o raccontare, a parte le liste degli ingredienti delle mie torte ovviamente, solo che adesso che li guardo negli occhi più spesso sto cominciando a capire che quelle non interessano proprio a tutti.

I miei genitori e la mia psicologa dicono che questa è una questione importante su cui dobbiamo lavorare, ma onestamente non ho ancora capito come ci potrei lavorare su questa cosa e neanche di quale cosa esattamente stiano parlando.

Comunque anche mia sorella prova ad aiutarmi su questo punto e infatti oggi mi sono ritrovato un biglietto sul frigo:

 Guido, porta una delle tue torte a scuola domani, così

  1. non divento grassa come una balena a furia di mangiarle quasi tutte io
  2.  non sprechi il cibo, visto che ci sono tante persone che non hanno niente da mangiare
  3. tutti potranno assaggiare un po’ di quale pasta sei fatto.

 

Ed ecco, avete capito che tipo è mia sorella. Mi lascia una bella lista ordinata e scritta bene, visto che sa che non resisto a queste cose, perché ci tiene moltissimo sia a non ingrassare che a farmi trovare almeno un amico.

Come mi piacerebbe essere capace di dimenticarmi per un pochino di tempo le regole, le preoccupazioni e le liste, come fa lei.

In ogni caso ho deciso di non scoraggiarmi e di continuare a provare perché come avete capito non sono solo in questa avventura e quindi sono fiducioso: un giorno di questi salterà fuori la lista giusta per tutte le occasioni.

 


 

SINDROME di ASPERGER

Le persone con Sindrome di Asperger, pur presentando sintomi tipici dei disturbi dello spettro autistico, presentano abilità cognitive nella norma (nella media o al di sopra di essa) e una normale capacità di esprimersi con il linguaggio verbale.
 

Le differenze più evidenti rispetto ai coetanei sono nelle modalità di esperire e di esprimere la comunicazione e l’interazione sociale.
 

Possono ad esempio trovare difficile comprendere l’ironia e i modi di dire, interpretandoli in modo letterale, oppure utilizzare lo sguardo e la gestualità in modo diverso da come siamo abituati, per esempio non guardando negli occhi l’interlocutore o, al contrario, non distogliendo mai lo sguardo da esso.
 

Possono anche fare fatica a cogliere i segnali impliciti che regolano normalmente la comunicazione; quindi, possono incontrare difficoltà nel rispettare i turni di conversazione o nel comprendere se la persona con cui stanno parlando sia interessata o meno a ciò che dicono, a meno che non venga loro detto in modo esplicito.
 

Inoltre, possono manifestare interessi molto intensi e selettivi per argomenti specifici: capita di incontrare persone “esperte” nei campi più disparati, dal sistema solare, alla storia medievale, alle turbine idrauliche e così via.
 

Un’altra caratteristica spesso presente è la spiccata sensibilità sensoriale, che spiega sia gli “interessi sensoriali insoliti” (annusare, toccare o guardare oggetti per trarne una sensazione piacevole) sia la  possibilità di sentirsi sopraffatti dagli stimoli esterni e la conseguente necessità di modulare e prevenire il sovraccarico sensoriale.
 

Un comune misconcetto riguardo le persone autistiche ed ancor più quelle con Asperger è considerarle fredde dal punto di vista emotivo e prive di empatia. Questo non corrisponde al vero, infatti l’empatia affettiva (ovvero “sento quello che tu senti”) è intatta nelle persone con autismo. Ciò che può essere difficile per una persona nello spettro è comprendere le motivazioni che sottendono agli stati emotivi altrui, la cosiddetta empatia cognitiva (“capisco quello che tu senti”). Per sopperire a questa difficoltà, spesso, le persone con sindrome di Asperger  applicano modalità di ragionamento logico-deduttive alle relazioni interpersonali che però non sempre permettono di arrivare a conclusioni corrette. Questo può portarle a percepire gli altri come troppo imprevedibili e  portare a livelli elevati di ansia. La ricerca di un maggior controllo (come nelle “ricette” e con i piani B) rappresenta una delle modalità che possono essere messe in atto dalle persone con Asperger per diminuire ansia e imprevedibilità, ma a volte può trasformarsi in comportamenti ripetitivi e stereotipati  o veri e propri rituali.
 

Nonostante le grandi sfide che la realtà quotidiana propone alle persone nello spettro autistico, molte persone con Asperger vivono una vita piena e soddisfacente. Spesso, però, lo sforzo richiesto per “adattarsi” e “mimetizzarsi” tra i coetanei assorbe una quantità molto elevata delle loro energie, con un sovraccarico costante. Nella giornata mondiale della Sindrome di Asperger il nostro augurio è di poter costruire un mondo più accogliente, che permetta a tutti, ciascuno con la propria sfumatura di atipicità, di sviluppare appieno il proprio potenziale.

 


18 febbraio -  Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger