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02/01 2024
Salute

Ipersensibilità al freddo: come affrontarla e quali sono le cause possibili

— di Federica Bonalumi, con la consulenza scientifica di Cinzia Hu, specialista in Medicina Interna

Inverno, neve e basse temperature fanno percepire un po’ di freddo a tutti.
Ci sono però persone che avvertono il freddo più sensibilmente, non solo quando le temperature si abbassano ma anche durante le stagioni calde. Si tratta di intolleranza o ipersensibilità al freddo.  Che cosa comporta? Può essere sintomo di una patologia nascosta?
Ne abbiamo parlato con Cinzia Hu, medico internista della Medicina ad Indirizzo Metabolico del Policlinico di Milano.


Che cos'è l'ipersensibilità al freddo e come si manifesta?

L’ipersensibilità al freddo  è una condizione che si manifesta con una sensazione di freddo generalizzata o localizzata che non è giustificata da una bassa temperatura ambientale.

Oltre alla sensazione di freddo possono essere presenti brividi, dolori muscolari, vertigini, sonnolenza stanchezza, pallore e mal di testa.

 

Quali possono essere le cause?

Le cause sono di varia natura e spesso possono essere connesse a  diverse patologie. Vediamone alcune.

Anemia: l’anemia è una carenza di emoglobina nel sangue che determina una ridotta capacità del sangue di trasportare l’ossigeno. Esistono diversi tipi di anemia:  ereditarie, dovute a carenze vitaminiche, a perdite di sangue con conseguente carenza di ferro, a causa di una ridotta produzione di globuli rossi da parte del midollo o ad una maggior distruzione dei globuli rossi. Le cause di una perdita di sangue possono includere, tra le altre, un trauma e un sanguinamento gastrointestinale.

In questo caso, oltre alla sensazione di freddo, è presente anche pallore cutaneo, stanchezza, palpitazioni, cefalea, mancanza di fiato e difficoltà di concentrazione.

Disfunzioni della tiroide o ipotiroidismo (riduzione degli ormoni tiroidei): l’ipersensibilità al freddo è in genere presente solo nelle forme gravi e conclamate. Altri sintomi legati a questa situazione sono:  stanchezza, stitichezza, depressione, aumento di peso, fragilità di capelli e unghie.

Febbre: l’aumento della temperatura porta a brividi e sensazione di freddo e spesso è dovuta ad un’ infezione sottostante.

Disturbi della circolazione: il fenomeno di Raynaud è la causa più frequente. Questo fenomeno è  caratterizzato da uno spasmo di alcuni vasi sanguigni che provoca un eccessivo raffreddamento e cambiamento di colore di alcune aree del corpo, in genere le dita delle mani, la punta del naso e le orecchie. Spesso si verifica in presenza di basse temperature o in condizioni di stress emotivo.

Anoressia/malnutrizione: queste condizioni portano ad anemia, carenza vitaminica e soprattutto  diminuzione del grasso corporeo che funziona come un isolante, di conseguenza il freddo viene percepito in modo più sensibile.

Disturbi dell’ipofisi e ipotalamo: l’ipotalamo è una struttura del sistema nervoso centrale che  prende parte alla regolazione della temperatura corporea, del sonno e al rilascio di ormoni che controllano l'ipofisi quindi l'attività endocrina connessa alla tiroide.

Neuropatia: questo termine comprende diverse patologie a carico del sistema nervoso periferico. I nervi periferici sono un  gruppo di fibre nervose che unisce il sistema nervoso centrale con altri organi del corpo umano. L’alterazione della funzionalità dei nervi periferici, con conseguenti difficoltà nel movimento e anomalie sensoriali, quali per esempio diabete, alcolismo e morbo di Parkinson,  possono portare ad ipersensibilità al freddo.

Insufficienza renale: un rene che funziona male  può essere causa di intolleranza al freddo anche se spesso la causa reale è l’anemia o la neuropatia che ne consegue.

 

Quali sono gli esami da fare?

Nel caso in cui ci sia qualche sospetto, conviene recarsi dal proprio medico che provvederà a prescrivere gli accertamenti da fare, a seguito di un’anamnesi che valuti la presenza di altri sintomi oltre all’ipersensibilità al freddo.

Si inizierà con esami ematochimici di base (emocromo con stato del ferro, dosaggio della vitamina B12 e di acido folico, indici infiammatori, esame urine e urinocoltura).

In base ai risultati degli esami ematochimici può essere conveniente effettuare una visita endocrinologica per la valutazione di una possibile alterazione degli ormoni tiroidei, una visita diabetologica per valutare la glicemia, una visita immunologica e chirurgo vascolare con capillaroscopia per la sindrome di Raynaud.

Lo specialista di Medicina Interna è il medico che potrà indirizzare  al meglio la richiesta di esami e di visita specialistiche.     

 

Quando è il caso di preoccuparsi?

Se alla sensazione di freddo, anche a riposo, si associano altri sintomi che facciano sospettare altre patologie concomitanti, allora è il caso di rivolgersi ad un medico.
L’anemia, anche se inizialmente lieve, è comunque una malattia da approfondire e studiare perché potrebbe essere il sintomo di una patologia sottostante.
Particolare attenzione va posta anche alla presenza di magrezza importante che può essere dovuta ad anoressia nervosa che può portare anche a pericolo di vita.