Le ultime settimane prima del parto
Quando si avvicina la data presunta del parto, il nostro corpo manda segnali che devono essere monitorati e proprio per questo motivo sono previsti alcuni controlli per verificare la crescita del feto e lo stato di salute generale della mamma.
E’ un momento delicato che insieme ai medici e alle ostetriche si può superare con estrema serenità.
Quando inizia la fase "a termine"?
Nella nostra Clinica Mangiagalli, la fase “a termine” avviene tra la 36.ma e la 38.ma settimana.
In questa fase, che coincide con il III trimestre, il nostro percorso nascita prevede alcuni controlli e alcune formalità che aiuteranno tutti, personale e futuri genitori, ad essere pronti per il giorno del lieto evento.
Quali esami sono previsti?
Il primo esame previsto è un'ecografia ostetrica. L’ecografia che si esegue in questa fase della gravidanza ha lo scopo principale di monitorare il quantitativo del liquido amniotico e il controllo della crescita fetale, attraverso la misurazione delle strutture fetali come la circonferenza cranica, addominale e la lunghezza delle ossa.
In alcuni casi, deve essere eseguita anche la velocimetria doppler materno fetale, che verifica i flussi delle arterie uterine materne e dei vasi fetali.
Sempre in questa fase verranno prescritti eventuali esami, se non già effettuati, indispensabili per il momento del parto. Ad esempio il tampone vagino-rettale, gli esami per un eventuale parto analgesia e gli esami infettivologici, nel caso sia necessario ripeterli.
Ad ogni controllo è sempre prevista la misurazione della pressione arteriosa e, se necessario, sarà eseguito un esame delle urine per escludere la presenza di proteine.
Al primo incontro viene compilata una cartella clinica che sarà a disposizione del personale in Pronto Soccorso per il giorno del lieto evento. A questo scopo è importante portare tutti i referti dei controlli eseguiti durante le settimane precedenti (visite, ecografie, esami).
Guarda il calendario di visite ed esami
Cosa viene fatto durante i controlli successivi?
Sempre nella fase del III trimestre sono previsti altri incontri con i medici durante i quali saranno visionati gli esami del sangue richiesti in precedenza, sarà eseguita una nuova ecografia sempre con l’obiettivo di monitorare il benessere materno e fetale e come sempre verrà misurata la pressione arteriosa.
In caso di contrazioni e/o perdite vaginali verrà eseguita la classica visita ostetrica.
Cosa succede se entro la data prevista del parto non ho ancora partorito?
Dalla 40.ma settimana in poi i controlli saranno più ravvicinati e se tutto prosegue in modo fisiologico, verrà dato un appuntamento per l’induzione del travaglio di parto tra 41.2 e 41.4 settimane.
Fanno eccezione le gravide di età >= a 40 anni che – in accordo con le linee guida nazionali ed internazionali - verranno indotte una settimana prima.
Ovviamente, ci sono altri motivi per cui può essere necessaria un’induzione, che verranno valutati caso per caso.
Come avviene l'induzione?
Ci sono vari metodi di induzione al parto e la decisione di adottarne una modalità piuttosto che un’altra si basa sulla valutazione di alcuni parametri che emergono dalla visita ostetrica.
Esiste un punteggio che si chiama “Bishop”, tanto più questo punteggio è basso, quanto più lunga sarà l’induzione e viceversa.
Le modalità sono:
- metodo meccanico: consiste nell’applicazione di un piccolo catetere nel collo dell’utero che viene gonfiato con soluzione fisiologica, in modo che provochi una dilatazione meccanica del collo stesso
- metodo farmacologico: consiste nella somministrazione di prostaglandine, e avviene o attraverso il posizionamento di una fettuccia che rilascia in quantità costante questo farmaco o attraverso l’uso di un gel nel fornice vaginale posteriore.
Durante l’induzione viene monitorato il benessere del feto e la presenza di contrazioni uterine. Quando queste diventano regolari, si viene trasferite nell’area parto.
L'induzione è dolorosa?
Spesso ci si chiede se l’induzione è dolorosa. La risposta è: assolutamente no! E’ solo più lunga di un travaglio spontaneo, poiché tutta la fase di preparazione del collo dell’utero avviene in ambito ospedaliero, ma le stanze in cui venite ricoverate per l’induzione sono confortevoli, potete alimentarvi tranquillamente, passeggiare, leggere, ascoltare musica….
Importante è non avere fretta! In qualche caso l’induzione può durare più giorni.
Posso comunque fare l'epidurale?
L’induzione non preclude in nessun modo la partoanalgesia. L’induzione è la fase che precede l’inizio del travaglio, con l’unica differenza che anziché avvenire a casa, avviene in ospedale.
Tutti noi preferiremmo che l’inizio del travaglio avvenisse spontaneamente, ma ci sono alcune situazioni in cui – a tutela vostra e del vostro bambino – è indicata l’anticipazione del ricovero.
Una volta in travaglio attivo, l’analgesia epidurale si può fare, non c’è nulla di diverso rispetto ad un travaglio che insorge spontaneamente.
Scopri tutto ciò che c'è da sapere sull'epidurale
Posso avere una persona accanto a me?
Il ricovero per l’induzione avviene nell’area di osservazione ostetrica, ossia in stanze a 2 letti con bagno.
Alla luce delle disposizioni emanate dal Governo, in relazione all’emergenza Coronavirus, per limitare il rischio di contagio per ogni donna e per il suo bambino, è stato indispensabile introdurre restrizioni. L'accesso in ospedale è quindi consentito esclusivamente alle pazienti. E' vietato l'ingresso agli accompagnatori.
Per informazioni e dettagli è possibile rivolgersi a:
- prenota.mangiagalli@policlinico.mi.it o al numero 02 5503.5503
- urp@policlinico.mi.it o al numero 02 5503.2213 / 02 5503.3103
- al personale all'ingresso della Clinica Mangiagalli
Quando devo andare in ospedale?
- Se sei al termine della gravidanza e le contrazioni sono dolorose, forti e regolari. Ciascuna contrazione in questa fase dura circa 30 secondi, e si ripete ogni 5 minuti per almeno 1 ora.
- Se non sei al termine della gravidanza, ma avverti comunque delle contrazioni dolorose.
- Quando si rompe il sacco amniotico (“si sono rotte le acque”) o se hai delle perdite di liquido.
- In presenza di perdite di sangue in qualsiasi momento della gravidanza.
- Quando avverti una riduzione dei movimenti del piccolo o se hai la sensazione che si comporti in modo molto diverso dal solito. Sono da considerarsi nella norma dai 10 ai 12 movimenti nell’arco delle 24 ore
- In caso di pressione alta, superiore a 140/90 mmHg
- … e ogni volta pensi sia necessario per sentirti più tranquilla e sicura!
Gli specialisti del Pronto Soccorso valuteranno con attenzione le tue condizioni, stabiliranno se tutto procede regolarmente e se il travaglio è davvero cominciato.
Come prenotare
- Call Center Regionale: 800 638.638
- Percorso Nascita Clinica Mangiagalli: (02.5503.5503)
- email: prenota.mangiagalli@policlinico.mi.it.
Se non si è già nel “Percorso Nascita” in Mangiagalli è indispensabile avere un'impegnativa che riporti “visita ostetrica di controllo presso amb grav a termine” e quando prenotate dovete indicare la data ecografica prevista del parto.
Gli appuntamenti successivi vi verranno prenotati direttamente dal personale dell’ambulatorio.
Aggiornato alle 12:46 del 27/03/2020