Le ultime settimane prima del parto



Gravidanza a termine - monitoraggio e induzione

Quando si avvicina la data presunta del parto sono previsti alcuni controlli per lo stato di salute di mamma e bambino. È un momento delicato che insieme ai medici e alle ostetriche si può affrontare più serenamente, dai controlli per Gravidanza Termine fino al parto.

Quando inizia la fase "a termine"?

Per gravidanza a termine propriamente detta si intende la gravidanza che va dalla 37esima alla 42esima settimana gestazionale.
Al Policlinico le gravide a termine vengono prese in carico tra la 35esima e 38esima settimana, per monitorare e organizzare al meglio il decorso delle ultime settimane di gravidanza.

Quali esami sono previsti durante i controlli?

- Prima visita e cartella clinica

Nel corso della prima visita viene effettuato un bilancio della gravidanza e viene compilata la cartella clinica in previsione del ricovero al momento del parto. La compilazione della cartella clinica ha lo scopo di valutare lo stato di benessere della mamma e individuare eventuali fattori di rischio, in modo da distinguere le gravidanze fisiologiche e le gravidanze a rischio.

È importante portare tutta la documentazione pertinente a tutta la gravidanza (controlli ecografici, esami di laboratorio...) e verranno  prescritti eventuali esami per la fase finale della gravidanza.

Il protocollo di sorveglianza del Policlinico prevede la stima ecografica del peso fetale in occasione del primo accesso; una sua rivalutazione nei controlli successivi avverrà solo in caso di sospetto di flessione o accelerazione della crescita fetale rispetto alla norma. In tal caso, verrà programmato un controllo in un ambulatorio dedicato al fine di rivalutare il timing e la modalità del parto.

Ad ogni visita verranno valutati la presentazione e i principali indicatori di benessere del nascituro (regolarità dei movimenti attivi fetali, frequenza cardiaca, presenza di una quantità adeguata di liquido amniotico) e gli esiti degli esami precedentemente prescritti (tampone vagino rettale, emocromo, coagulazione, esami infettivologici).

- Visita ginecologica

La visita ginecologica con esplorazione vaginale viene eseguita esclusivamente in presenza di travaglio di parto in corso, perdite vaginali anomale o in previsione di un'imminente induzione. In generale, in assenza di tali condizioni, la visita ginecologica non viene eseguita di routinne ad epoche gestazionali antecedenti la data presunta del parto.

A partire dalla 40esima settimana, invece, verrà proposta l'esplorazione vaginale e verrà eseguita se la mamma lo desidera (salvo controindicazioni e fattibilità in base allo stato cervicale), lo 'scollamento' delle membrane amniocoriali, manovra associata a possibile facilitazione dell'insorgenza spontanea del travaglio di parto e riduzione del 20% della necessità di ricorso all'induzione.

Cosa succede se entro la data prevista del parto non ho ancora partorito? 

In assenza dell’insorgenza spontanea del travaglio di parto e di condizioni materne o fetali che suggeriscano l'opportunità di anticiparne l'espletamento, la conclusione del follow-up è prevista a 41+2-41+4 settimane di e.g. Qualora la gravidanza raggiungesse tale epoca gestazionale verrà proposta, in linea con le principali raccomandazioni internazionali, l’induzione del travaglio di parto, per il benessere di mamma e bambino.

Come avviene l'induzione?

Le modalità di induzione di travaglio di parto sono sostanzialmente due: meccanica e farmacologica. La decisione di quale utilizzare dipende dal punteggio di Bishop, uno score di valutazione delle modificazioni cervicali in prossimità del termine di gravidanza.

L’induzione avviene nelle stanze dell’area osservazione della sala parto, camere doppie con bagno, in cui è permessa la presenza del partner dalla ore 8 alle 20. Nel momento in cui le contrazioni diventano regolari e dolorose il travaglio prosegue nella sala parto, stanze a uso singolo, dove può essere effettuata l'epidurale e l’accompagnatore viene contattato per poter seguire il travaglio e assistere al parto.

Fasi del travaglio e partoanalgesia

Quando devo andare in Ospedale? 

L'accesso al Pronto Soccorso Ostetrico è raccomando in presenza di:

- attività contrattile riconducibile all'inizio di travaglio di parto

Eventi contrattili a cadenza regolare (ogni 5 minuti) di durata media pari a 1 minuto, normalmente avvertiti come intensi e presenti ininterrottamente da almeno un’ora

- insorgenza di perdite vaginali liquide

NON secrezioni biancastre o mucose che rappresentano di regola fenomeni fisiologici

- sanguinamento vaginale

fatta eccezione per perdite ematiche scarse comparse dopo una visita o l'attività sessuale

- riduzione significativa dei movimenti fetali rispetto alla percezione abituale

di regola è considerata normale la presenza di almeno 10 movimenti nell’arco della giornata

- riscontro di valori di pressione arteriosa > o = 140/90 mmHg in più rilevazioni, soprattutto quando associato a cefalea persistente, disturbi visivi/uditivi o dolore addominale a livello dei quadranti superiori (parte alta dell'addome)

- ogni disturbo che insorge a termine di gravidanza che possa far sospettare l'insorgenza di una possibile problematica

Nel caso in cui non siano presenti i sintomi sopra riportati, ma si abbiano dubbi sulla progressione della gravidanza è sempre consigliato rivolgergersi al proprio medico e/o ginecologo e, in occasione dei controlli previsti, porre qualsiasi domanda ai professionisti della gravidanza.


Come prenotare

Se non si è già nel “Percorso Nascita” in Mangiagalli è indispensabile avere un'impegnativa che riporti “visita ostetrica di controllo presso amb grav a termine” indicando la data ecografica prevista del parto.

Gli appuntamenti successivi verranno prenotati direttamente dal personale dell’ambulatorio.



Aggiornato alle 15:04 del 14/12/2023