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10/11 2025
Attualità

#RASSEGNASTAMPA. Nuovo Policlinico di Milano, molto più di un Ospedale. Marco Giachetti e Matteo Stocco intervengono a "Check-up" di Giornale Radio

Sarà un Ospedale all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, dell'umanizzazione delle cure e per la vasta gamma di servizi complementari all'ambito dell'assistenza e della cura. Con l'avanzamento dei lavori nel nuovo Padiglione Sforza aumenta l'attesa per l'apertura del nuovo polo nel cuore della città di Milano realizzato senza mai alcuna interruzione del servizio pubblico.

Il presidente del Policlinico di Milano Marco Giachetti e il direttore generale dell'Ospedale Matteo Stocco sono intervenuti in diretta nella trasmissione radiofonica Check-Up, a cura di Giornale Radio. 

"Stiamo costruendo il secondo edificio più grande, dopo il Tribunale, nel centro storico - esordisce Marco Giachetti -, rendendo innanzitutto permeabile una parte di città, non consumando suolo perché abbiamo demolito dei edifici sopra i quali abbiamo costruito questo nuovo grande padiglione. Questo consentirà, anche grazie alla fermata della metropolitana M4 Sforza-Policlinico di attraversare l'area dell'Ospedale di trovare servizi come la Galleria Commerciale, ma anche di ridurre le isole di calore all'interno del perimetro nei mesi estivi". 

Sostenibile, bello, funzionale e umanizzato. Intorno a questi valori ruota tutto il progetto di riqualificazione e realizzazione del Nuovo Policlinico di Milano. 

"Abbiamo lavorato a partire dall'ascolto dei medici - chiarisce Matteo Stocco -, ma anche e soprattutto con gli infermieri: sia per quanto riguarda l'organizzazione delle stanze, anche nella scelta dell'acquisto dei dispositivi più funzionali per adiuvare il lavoro dei professionisti e al contempo la degenza dei pazienti. Abbiamo, ad esempio, posto dei sollevatori automatici sopra ogni letto di degenza, per rendere lo spostamento del paziente più sicuro e meno oneroso per clinici e sanitari".

Capitolo tecnologie. Come si costruisce al presente un Ospedale del futuro? "La tecnologia compie passi da gigante ed è difficile ragionare su orizzonti troppo lontani. Ma possiamo, ad esempio, stimare le esigenze dei nostri pazienti da qui a 10 anni e decidere di investire in tecnologie come le tomografie computerizzate o le risonanze magnetiche e in sale ibride che possano integrare l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Lo stesso avverrà nelle nuove sale ibride che andranno ad aggiungersi all'attuale. L'innovazione aiuterà o specialista non soltanto nell'attività diagnostica e in sala operatoria, ma anche nel disbrigo delle mansioni quotidiane" ha aggiunto il direttore generale. 

 

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