#RASSEGNASTAMPA. Coscienti per caso. La coscienza nei diversi campi del sapere: Matteo Stocco e Sergio Barbieri ne parlano a Studio Aperto
— di Redazione
Qual è l’origine della coscienza? E quanto la tecnologia può davvero imitare il pensiero umano?
Sono alcune delle domande affrontate durante il congresso “Coscienti per caso? Dialoghi tra scienza e filosofia: alla ricerca dell’origine del Sé”, che ha riunito i massimi esperti internazionali di informatica, neuroscienze e filosofia per discutere il rapporto tra mente, identità e intelligenza artificiale.
Dell’incontro ne hanno parlato anche ai microfoni di Studio Aperto, nell’edizione delle 18.30 del 30 ottobre, Sergio Barbieri - specialista del Dipartimento Neuroscienze e Salute Mentale del Policlinico di Milano e Matteo Stocco - Direttore Generale dell’Ospedale.
“Attualmente il computer non pensa – ha spiegato Sergio Barbieri – perché funziona in base ad algoritmi che gli vengono dati da coloro che lo settano, quindi non ha capacità di pensiero”.
"Non dobbiamo dimenticare ciò che la coscienza ci insegna – ha aggiunto Matteo Stocco – ossia la consapevolezza e il libero arbitrio, che sono la base stessa delle riflessioni di Federico Faggin".
Lo stesso Faggin, fisico e inventore del microchip, tra gli ospiti d’onore dell’evento, ha sottolineato: “Il computer calcola, non pensa, perché per pensare bisogna capire quello che uno pensa. E il computer non capisce niente. La stupidità artificiale è prendere decisioni solo sulla base di algoritmi che si prende un numero a caso e si sceglie. Noi scegliamo perché capiamo”.
L’incontro ha offerto un’occasione di dialogo tra scienza e filosofia, mettendo a confronto prospettive diverse ma complementari per rispondere ad antiche domande ma sempre più attuali.
