notizia
22/05 2023
Cultura

#Benefattori Una scelta preziosa: il testamento dei coniugi Conca e il sorriso di Francesca Rava

— di Lino Grossano

Il Policlinico di Milano è stato fondato dal Duca Francesco Sforza più di 500 anni fa ed è tra gli ospedali più antichi d’Italia. Nei suoi quasi 6 secoli di vita ha accompagnato i milanesi (e non solo!) nel loro percorso di cura, facendo la storia della Medicina ed anticipando diverse innovazioni scientifiche, oggi diffuse in tutto il mondo. Risultati che sono stati possibili anche grazie al sostegno ricevuto con donazioni e lasciti da parte dei suoi tantissimi benefattori: molti di loro sono celebrati con un dipinto conservato nella Quadreria dell'Ospedale, dove sono custodite quasi mille opere d'arte. Una vera e propria tradizione al dono che è viva ancora oggi, come dimostrano le tante storie di solidarietà di cui è ricco il Policlinico. Eccone due.

NomeInsieme per sempre: Maria Luisa Scarini (1932-2018) e Luigi Conca (1928-2018) 
Maria Luisa e Luigi si conoscevano dall’età di 12 anni. Si sono sposati nel 1954 e hanno sempre vissuto insieme a Milano, in una casa non lontana dal Policlinico. Affettuosamente, tra di loro si chiamavano Marisa e Giordano. Maria Luisa ha sempre fatto la sarta, lavorava in casa ed eseguiva lavori su commissione. Luigi aveva un’azienda di produzione e riparazione di macchine fotografiche, con commissioni anche all’estero. Andavano spesso al mare e in montagna, privilegiando le località italiane: Liguria e Lombardia in testa. Non hanno potuto avere figli, ma hanno sempre avuto un pensiero per i meno fortunati, in particolare per i bambini orfani, che hanno aiutato come potevano attraverso donazioni e beneficenza. Erano persone discrete, attente, riservate. Nel condominio in cui vivevano, Luigi era sempre pronto a risolvere qualche problema e ad aiutare i vicini.

Sia Maria Luisa che Luigi erano spesso in cura al Policlinico; qui si recavano per esami e visite e avevano uno stretto legame di fiducia con l’Ospedale, tanto da dedicargli parte della loro eredità. Sono rimasti autosufficienti fino alla fine, con il solo aiuto di una signora, Maria, alla quale erano molto legati. Ora il dipinto a loro dedicato è esposto nel museo I Tesori della Ca' Granda, dove la loro memoria, e il loro gesto, sono commemorati come meritano.

Un sorriso contagioso: Francesca Rava (1972-1999)ava
Francesca era conosciuta per il suo sorriso e per la sua acuta empatia verso gli altri, con la quale coglieva ciò che veramente sta nel cuore. Si era laureata molto giovane in Economia e Commercio all'Università Cattolica di Milano con i massimi voti e aveva subito iniziato una carriera da revisore in una importante società internazionale. In poco tempo, grazie al suo carattere solare, aveva conquistato tutti i colleghi di lavoro. Conosceva molte lingue e amava viaggiare, ma soprattutto amava il mare ed era una velista a livello agonistico; esile, ma molto sportiva ed energica, sprizzava energia contagiosa dagli occhi e dal suo sorriso. È morta prematuramente a 26 anni, in un incidente d'auto: stava rientrando da una giornata sportiva aziendale, dove aveva vinto tutte le gare di sci di fondo e di sci su pista.

La passione di Francesca è stata raccolta nel 2000 dalla Fondazione Francesca Rava - NPH Italia, che si dedica ad aiutare i bambini in difficoltà. Oltre alla sua famiglia, nella Fondazione sono pian piano confluite persone altamente motivate, che in questi anni hanno lavorato per concretizzare tanti progetti di salvezza ed empowerment: alcuni di questi proprio al Policlinico di Milano, dove hanno dedicato energie e risorse all'umanizzazione del percorso nascita. Francesca oggi riposa nel cimitero di San Michele di Pagana, in Liguria, vicino agli spruzzi del mare e ai gabbiani. Ma è viva nei cuori dei tantissimi bambini aiutati ad Haiti, in Italia e nel mondo e di tutte le persone sostenute negli anni anche nei progetti con il Policlinico.

Una scelta preziosa
Nella vita arriva un momento in cui le scelte diventano più preziose, perché da esse non dipende più solo il tuo futuro, ma anche quello di tante altre persone che hanno bisogno di cure. Da quel momento è come se avessi tutte le loro vite davanti. Le loro conquiste, le loro gioie, le loro sfide. Un donazione o un lascito al Policlinico di Milano sono un atto d’amore nei confronti di queste vite, nei confronti del futuro e nei confronti della tua città.
Se vuoi saperne di più, visita il sito donazioni.policlinico.mi.it
 

Articolo tratto dal magazine Blister, storie dal Policlinico per curare l'attesa.

Creative Commons BY-NC-ND

© - Tutti i contenuti sono rilasciati con una licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate. Puoi condividere i post contenuti indicando autore e fonte, inserendo sempre link di collegamento. Più info qui.