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20/06 2023
Salute

Ecografia delle anche ai neonati: quando farla e come prepararsi

— Federica Bonalumi, con la consulenza scientifica di Irene Borzani, Radiologa pediatrica

Una volta venuto al mondo ci sono alcuni esami che il neonato deve affrontare e che spesso spaventano molto i nuovi genitori; uno di questi è l’ecografia delle anche, uno screening che consente di identificare precocemente se l’articolazione dell’anca è esposta al rischio di sviluppare un’anomalia detta “displasia congenita dell’anca”.

Nessuna paura, si tratta di un esame indolore e assolutamente non rischioso per il neonato.

Ne abbiamo parlato con Irene Borzani, radiologa del Policlinico di Milano che si occupa soprattutto di bambini, dal concepimento fino ai primi anni di vita. Gli esami infatti non iniziano con la nascita bensì quando il feto è ancora nella pancia della mamma, grazie alle nuove tecnologie che consentono di effettuare esami di imaging senza radiazioni, per intervenire su patologie fetali in totale sicurezza per la mamma e il bambino.

 

Che cos’è e a cosa serve l’ecografia delle anche al neonato?

L’ecografia delle anche (o del bacino) è una procedura diagnostica in cui si utilizza l’ecografia - esame privo di rischi - per valutare il corretto sviluppo morfologico dell’articolazione coxo-femorale (appunto le anche) e viene di solito eseguita nei primi mesi di vita, solitamente tra secondo e terzo mese perché oltre il terzo mese l’accuratezza diagnostica dell’esame si riduce molto.

Questa ecografia è utile per identificare eventuali anomalie o mal posizionamenti dell'anca, che vengono definiti con il nome di  “displasia dell'anca”, che può causare problemi nello sviluppo dell'articolazione stessa e nella deambulazione. L’identificazione precoce di tali alterazioni permette di adottare le misure appropriate per il trattamento al fine di favorire una crescita e uno sviluppo sani dell'anca del neonato prima che il bimbo inizi a camminare.

 

È obbligatorio svolgere l’ecografia delle anche?

L’esame non è obbligatorio, è consigliato entro i tempi previsti per la corretta interpretazione dell’esame (3 mesi di vita) su indicazione del pediatra, in particolare nel caso siano presenti dei fattori di rischio, come un’anamnesi familiare positiva per displasia dell’anca, ovvero se qualche parente stretto ha avuto la displasia dell’anca da piccolo (non artrosi in età adulta), o se il bambino era in posizione podalica prima del parto o se sono presenti altre anomalie anatomiche degli arti inferiori come ad esempio il piede torto. In questi casi o quando il pediatra rileva qualche segno clinico sospetto durante la visita, l’esame è fortemente consigliato e può essere anticipato al primo mese di vita.

 

Quali sono i risultati che ci mostra?

L’ecografia delle anche permette di evidenziare la morfologia e lo sviluppo dell’articolazione dell’anca e di valutare i rapporti anatomici tra la superficie articolare del bacino e la testa del femore senza utilizzare radiazioni, e qualora siano presenti delle anomalie è possibile monitorarne lo sviluppo nel tempo o valutare nel tempo l’efficacia delle terapie ripetendo l’ecografia periodicamente. Per l’interpretazione vengono prese alcune misure che permettono di dare una classificazione ancora più precisa dello sviluppo dell’anca.

 

Come si svolge?

L’esame è rapido, il bimbo viene posizionato prima su un fianco e poi sull’altro e la sonda ecografica viene appoggiata perpendicolarmente sull’anca fino ad ottenere l’immagine ottimale dell’articolazione e della testa del femore. Sull’immagine acquisita vengono poi misurati gli angoli che definiscono il corretto posizionamento delle strutture articolari. La stessa cosa si ripete sull’altro lato.

 

Più in generale, quando è opportuno fare esami ai neonati e quanto sono invasive tac ed rx?

Quando si sottopone un neonato ad esami è sempre opportuno avere ben chiaro quali siano i segni e sintomi e quale sia la risposta che si può ricavare dall’esame, soprattutto in caso di RX o TC che utilizzano, per quanto ben modulate e controllate, radiazioni ionizzanti.

E’ sempre opportuno rivolgersi ad un centro specializzato e dotato di nuove tecnologie che sono in grado di fornire immagini ad alta qualità con basse dosi di radiazioni.

 

Possiamo dire alle mamme e ai papà di stare tranquilli?

Assolutamente! L’ecografia delle anche e in generale gli esami ecografici sono privi di rischi, di breve durata e in genere sono ben tollerati dai bambini anche molto piccoli. Anche gli esami che utilizzano radiazioni ionizzanti permettono oggi di riconoscere nel dettaglio molte patologie e pianificare con precisione strategie terapeutiche personalizzate, minimizzando i rischi potenziali.

L’importante è rivolgersi sempre a centri specializzati pediatrici dove questi esami vengono eseguiti regolarmente e dove c’è una competenza e un controllo specifico sull’attività, a misura di bambino.