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16/01 2022
Salute

Come prendersi cura della propria pelle in inverno

— di Federica Bonalumi, con la consulenza scientifica di Gianluca Nazzaro, dermatologo

Freddo, basse temperature e vento, sono nemici della nostra pelle.
In inverno la pelle tende a diventare più secca e più soggetta agli agenti esterni, per cui è necessario darle più attenzioni e cure.

La pelle ha infatti il compito di difenderci dal freddo, isolando termicamente gli organi interni e consentendo di mantenere la fisiologica temperatura di 37°C. Questo atteggiamento altruistico della pelle va però a suo discapito, soprattutto in inverno.

Per capire come proteggere la pelle dal freddo, abbiamo parlato con Gianluca Nazzaro, specialista della Dermatologia del Policlinico di Milano.

 

Quali sono i rimedi antifreddo per proteggere la pelle?

Una buona idratazione, con una crema emolliente consigliata dal dermatologo in base al tipo di pelle, rappresenta senz’altro il primo rimedio per difendere la pelle dal freddo.

Anche a causa dell’uso massiccio del gel igienizzante - tuttora di grande impiego a causa della pandemia - la pelle delle nostre mani è sottoposta a grande stress. Il consiglio in questo caso è di fare un uso costante di creme mani apposite, idealmente dopo il lavaggio, e di utilizzare per la detersione prodotti oleosi, che rispettino la barriera cutanea.

 

Cosa sono i geloni? E come si manifestano?

I geloni sono delle manifestazioni cutanee dovute al freddo e in particolar modo alla combinazione di freddo e umidità. Si manifestano soprattutto nelle estremità del corpo, ovvero mani e piedi (soprattutto a livello della punta delle dita) e nelle parti esposte del volto (naso e orecchie), dove la costrizione dei vasi della pelle in risposta al freddo fa sì che compaiano rossore, gonfiore, dolore, bruciore e prurito. La manifestazione cutanea caratteristica dei geloni si configura infatti con arrossamento e gonfiore, dolore, prurito, sensazione di intorpidimento e di bruciore. A questi, si associano variazioni nel colorito della pelle.

I geloni compaiono solitamente 12-24 ore dopo l’esposizione e scompaiono in genere da soli dopo circa 2 settimane.

 

Nella maggior parte dei casi i geloni sono idiopatici, cioè non si accompagnano ad alcuna malattia. Tuttavia, in presenza di geloni persistenti o a comparsa spontanea, il consiglio è quello di fare una visita dermatologica o immunologica.

 

I geloni da COVID-19, i cosiddetti “COVID toes”

 

Nelle prime fasi della pandemia si è osservato un aumento – fuori stagione – dei casi di geloni, specie nei bambini. Questi pseudo-geloni sono spesso la sola manifestazione del covid-19 in soggetti che per il resto risultano asintomatici o paucisintomatici. Va quindi prestata attenzione anche a questi piccoli indizi che la nostra pelle ci può dare.

 

Come si possono prevenire e curare i geloni?

Tenere mani e piedi, per quanto possibile, in un microambiente caldo e asciutto è la prima regola da seguire. Nella maggior parte dei casi è sufficiente anche a far passare i geloni in alternativa si può ricorrere all’uso di creme, sia a scopo emolliente che lenitivo.
Smettere di fumare è un altro consiglio che può essere dato a pazienti con geloni ricorrenti, dal momento che il fumo danneggia la circolazione periferica.

Nei casi più difficili e persistenti si possono utilizzare dei farmaci vasodilatatori per migliorare la perfusione dei distretti interessati dai geloni.

 

In montagna, a sciare e con il freddo, devo comunque proteggere la pelle dal sole?

In montagna, la fotoprotezione è essenziale per prevenire il danno solare alla cute e per tutelarci dalla comparsa, nel tempo, di tumori cutanei. In montagna siamo infatti più vicini al sole e, soprattutto quando sciamo sulla neve è necessario utilizzare la crema solare, dal momento che il bianco della neve riflette molto la luce del sole. Il fattore di protezione da scegliere (SPF) va adeguato alla nostra carnagione, ma se non vogliamo sbagliare utilizziamo un fattore 50+.

 

Come proteggere la pelle dei bambini?

La pelle dei bambini è certamente più delicata di quella degli adulti ma le precauzioni da prendere sono sempre le stesse: fotoprotezione con SPF alto e limitare le esposizioni prolungate.

A questo andrà poi aggiunta una crema idratante in base al tipo di pelle del bambino.

 

Che cos’è la Sindrome di Raynaud?

La sindrome di Raynaud si verifica a causa di uno spasmo dei piccoli vasi sanguigni delle dita delle mani, spesso in risposta al freddo ma anche a stress emotivi. Questa situazione provoca da un lato una sensazione dolorosa, dall’altro una variazione del colore della pelle: le dita prima diventano bianche, poi bluastre e infine si arrossano.

Queste alterazioni durano tipicamente solo pochi minuti e nella gran parte dei casi sono manifestazioni prive di significato patologico. In una piccola fetta di pazienti questa Sindrome si associa però a malattie autoimmuni, per cui se gli attacchi sono particolarmente dolorosi, duraturi e l’esordio è tardivo, vale la pena rivolgersi al proprio medico per verificare se sia il caso di approfondire con esami ematici e una visita dermatologica o immuno-reumatologica.

 

Ci sono patologie dermatologiche che risentono del freddo?

Sono molte le patologie della cute che risentono del freddo: la dermatite atopica, che in inverno classicamente peggiora, e l’orticaria da freddo sono sicuramente due esempi.
In questi casi, l’utilizzo costante di un buon idratante e di un detergente a base oleosa, insieme a docce tiepide di breve durata e a indumenti di cotone bianco a contatto con la pelle possono fare molto per quanto riguarda la dermatite atopica.

Per quanto riguarda invece l’orticaria da freddo il discorso è più complesso. Pertanto se si dovesse notare la comparsa di lesioni simili a punture di zanzara (pomfi) con il freddo dell’inverno, l’invito è sicuramente quello di fare una visita dermatologica per approfondire e trattare nel modo più appropriato questa condizione.