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30/05 2021
Salute

La Sclerosi Multipla tra le principali cause di disabilità tra i giovani

— di Valentina Meschia

30 Maggio 2021 - Giornata Mondiale Sclerosi Multipla

La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Può esordire a tutte le età, ma si manifesta in particolare tra i 20 e i 40 anni. Non è noto il motivo ma colpisce maggiormente le donne.

In passato era una malattia incurabile, oggi grazie alla ricerca e a nuovi farmaci, l’aspettativa e la qualità di vita delle persone colpite da sclerosi multipla è migliorata: l’importante è essere seguiti in centri specializzati.

Per meglio comprendere la malattia e i percorsi di cura, abbiamo incontrato Elio Scarpini, Direttore dell’unità di Neurologia - Malattie Neurodegenerative e Referente del Centro Sclerosi Multipla del Policlinico di Milano.


Che cos'è la sclerosi multipla?

La sclerosi multipla è una patologia cronica del sistema nervoso centrale, è autoimmune ed è la principale malattia demielinizzante. In questo tipo di malattie le cellule del sistema immunitario, che normalmente dovrebbero difenderci dalle infezioni, attaccano la mielina, una sostanza che forma una guaina intorno ai neuroni e consente il corretto passaggio degli stimoli nervosi.
La perdita di mielina colpisce più aree, da qui il nome multipla, e porta alla formazione di zone demielinizzante di grandezza variabile, chiamate placche che col tempo assumono caratteristiche simili a cicatrici, da qui il termine sclerosi.

Quali sono le cause?

Non è stata ancora completamente chiarita la causa dell’insorgenza della sclerosi multipla. Probabilmente l’esposizione a fattori ambientali come ad esempio alcune infezioni e il fumo di sigaretta, oppure bassi livelli di vitamina D, scatenano la risposta del sistema immunitario in persone geneticamente predisposte.

E’ ereditaria?

Non si tratta di una malattia ereditaria, ma i parenti di individui affetti da sclerosi multipla hanno un rischio lievemente aumentato rispetto alla popolazione generale di sviluppare la malattia. Purtroppo, non esistono ancora metodi per prevenire la sua insorgenza.

Quali sono i sintomi?

La formazione di placche nel cervello e nel midollo spinale, ben visibile alla risonanza magnetica, è responsabile dei sintomi che possono variare in base all’area colpita. I più comuni sono: perdita della vista da un occhio, debolezza degli arti o formicolii oppure perdita della sensibilità, difficoltà a camminare, vertigini e stanchezza. Normalmente i sintomi insorgono nel giro di qualche giorno, durano poche settimane e poi migliorano spontaneamente: questi episodi clinici sono detti “ricadute”. Tra una ricaduta e l’altra il paziente può essere completamente asintomatico, anche se il recupero della funzionalità può essere incompleto e alcuni attacchi possono lasciare esiti neurologici permanenti, che possono però essere alleviati grazie alla ginnastica ed alla fisioterapia.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi di sclerosi multipla si avvale principalmente di due strumenti.

Il primo è la risonanza magnetica, che permette di visualizzare direttamente il cervello ed il midollo spinale e di evidenziare le lesioni tipiche della malattia, requisito essenziale per una diagnosi. Inoltre, consente di monitorare nel tempo l’evoluzione della malattia e la risposta alla terapia, poiché permette di valutare la formazione di nuove lesioni.

Il secondo è la puntura lombare, che consiste nel prelevare una piccola quota di liquido cerebrospinale, un fluido che bagna il sistema nervoso centrale, tramite una puntura nella schiena. Questo liquido è poi analizzato per ricercare la presenza di “bande oligoclonali”, anticorpi prodotti nel cervello dalle cellule del sistema immunitario in risposta a una sostanza ritenuta estranea al corpo. Questo significa che all’interno del Sistema Nervoso Centrale è in corso un processo antinfiammatorio caratteristico della malattie autoimmuni.

Quali sono le terapie?

I farmaci per la sclerosi multipla si distinguono in terapia dell’attacco acuto e in terapia del decorso. La prima viene somministrata durante le ricadute per accelerare la guarigione, dura qualche giorno e consiste in una iniezione endovenosa di analoghi del cortisone. La seconda è invece volta ad impedire l’insorgenza di nuove lesioni e di nuove ricadute tenendo a bada il sistema immunitario e impedendogli di attaccare il sistema nervoso. Esistono numerose terapie del decorso, alcune sotto forma di pastiglie da prendere tutti i giorni ed alcune sotto forma di iniezioni endovenose da effettuare in ospedale ad intervalli regolari. Pur non rappresentando una cura per la sclerosi multipla permettono di arrestarne la progressione e di prevenire l’insorgenza della disabilità neurologica.

Qual è il programma Sclerosi Multipla del Policlinico di Milano?

Il Policlinico è centro di riferimento per la Diagnosi e la Terapia della Sclerosi Multipla (SM) e in stretta sinergia con l’Università di Milano (Centro Dino Ferrari) ha sviluppato un percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale (PDTA) da impiegare sia nelle urgenze sia nella routine clinica, allo scopo di ottimizzare le cure e la vita dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla.

In particolare il Centro dispone di un team multidisciplinare e di un Laboratorio di Diagnostica e Ricerca, attrezzato con le apparecchiature e le tecnologie più avanzate, che consente di effettuare specifiche analisi sul liquido cefalorachidano per la diagnosi di sclerosi multipla e delle sue varianti come la malattia di Devic (neuromielite ottica). In un’unica struttura ospedaliera è possibile trovare tutte le figure necessarie per seguire al meglio il paziente e l’evoluzione della malattia, e garantire la continuità assistenziale.

Infine, il Centro è impegnato nella ricerca scientifica, sia di base, per identificare marcatori biologici di decorso e prognosi della malattia, sia farmacologica per sperimentare i farmaci più innovativi in termini di efficacia e tollerabilità.