
Stelle al microscopio e dune nel cuore
— Nino Sambataro
È esperto di malattie neuromuscolari e rare, e la sua Biobanca fa da ponte con il resto del mondo scientifico. La sua passione per la ricerca, però, è nata tra le dune del deserto...
Nello studio del Prof. Maurizio Moggio, su una parete, c’è una fotografia che un occhio inesperto come il mio confonde per una costellazione. In realtà si tratta di cellule, è un’immagine al microscopio.
Il mio è un errore perdonabile, perché come si sa, siamo fatti della stessa sostanza delle stelle …
D’altra parte per il Prof. Moggio il viaggio e la ricerca (non solo quella scientifica ) portano allo stesso risultato: la scoperta.
“Quando ero ancora studente ho viaggiato moltissimo, in luoghi insoliti. Siccome parlavo anche il francese, ho lavorato come guida turistica in Nordafrica. Fra le mie mansioni vi era anche quella di guidare vecchie Land Rover accompagnando turisti inglesi e francesi nel deserto.”
Un’esperienza bellissima, indimenticabile, ma anche altamente formativa.
“Parliamo degli inizi degli anni Settanta, quando non c’erano internet e i navigatori satellitari. Bisognava interagire con turisti e con colleghi locali, pianificare con cura gli itinerari e sapersi districare nelle situazioni impreviste per non perdersi fra le dune … attenti alle riserve di acqua, ….. in grado di riparare una gomma ……
Aver affrontato da giovane queste difficoltà lo ha aiutato in seguito nella vita lavorativa, quando ha dovuto coordinare un gruppo, nelle molteplici attività di tutti i giorni, tra budget, bilanci e call conferences. Perché la presa in carico del paziente e la ricerca scientifica possono presentare imprevisti.
Al Policlinico il Prof. Moggio è direttore dell’Unità Operativa Malattie Neuromuscolari e Rare.
“Ci occupiamo di malattie neuromuscolari rare ereditarie. Le più conosciute sono le Distrofie Muscolari di Duchenne e Becker, le Distrofie dei Cingoli, le Miopatie Metaboliche e le Encefalomiopatie Mitocondriali. Ma indaghiamo anche miopatie acquisite come quelle infiammatorie.”
Per chi non è addetto ai lavori, non è proprio immediato capire di che cosa si tratta, ma una cosa si capisce facilmente: è un centro di eccellenza, che oltre a curare e a fare ricerca, fornisce consulenze ad altri centri specialistici, non solo al Policlinico, ma in tutta la Regione.
“Lavoriamo in rete” – ci spiega il Prof. Moggio – “il nostro è un lavoro di squadra che va ben oltre il nostro Ospedale.”
Questo significa, tra l’altro, che ricevono campioni bioptici muscolari da ogni parte d’Italia, dalla Svizzera e spesso da altri centri in Europa come ad esempio Cambridge. L’Unità Operativa Malattie Neuromuscolari e Rare è parte di network internazionali come RD-Connect, EuroBiobank, Biobanking and BioMolecular Research Infrastructures (BBMRI) e, da circa un anno, degli European Reference Network (ERN) per le “Rare Neuromuscular Diseases”.
“Abbiamo fondato una Biobanca per la conservazione dei campioni biologici di pazienti affetti da malattie rare neuromuscolari. Quello che infatti non può essere diagnosticato oggi, potrà probabilmente esserlo in futuro. Tali campioni sono inoltre a disposizione della comunità scientifica internazionale ed ogni mese vengono spediti ai ricercatori di tutto il mondo”.
Maurizio Moggio è professore a contratto all’Università di Milano e ha svolto tra l’altro un’importante esperienza lavorativa allo Houston Merritt Center for Inherited Myopathies and Mitochondrial Diseases della Columbia University di New York. Il suo team è composto da giovani, sia neurologi, sia biologi, che hanno iniziato il proprio percorso di studi con lui - molti con esperienza maturata in laboratori all’estero - e che ora fanno parte della sua squadra di medici e ricercatori.
“Seguiamo il paziente nell’ambito di un percorso clinico diagnostico che comprende la valutazione clinica, la biopsia muscolare, l’impostazione di una eventuale terapia e la verifica della sua efficacia nel tempo.” Partecipano a numerosi progetti di ricerca e Trial Terapeutici.
“Un ruolo molto importante, in questo ambito, è svolto dal mondo delle Associazioni, soprattutto dei pazienti, per il contributo che danno nell’individuare le necessità dei medesimi e per il sostegno alla ricerca” – ci tiene a sottolineare il Prof. Moggio, che dal 2015 è membro del Direttivo della Alleanza Neuromuscolare, costituita da Telethon, Associazione Italiana Miologia e Associazione Italiana Nervo Periferico, e dal 2016 Membro del Coordinamento delle Associazioni di Pazienti Affetti da Malattie Neuromuscolari.
Mentre ci salutiamo, mi viene in mente un proverbio tuareg che il Prof. Moggio mi ha riferito all’inizio dell’intervista e che ci riporta alla dimensione del viaggio, all’amore per la libertà, senza la quale non può esserci nessun tipo di ricerca:
“Gli sfortunati dormono nelle case di cemento. Può capitare che dormano nella tenda. Ma vuoi mettere dormire sotto il cielo, con le stelle negli occhi?”