18/07 2012
Attualità

Dalla mano del politico al ginocchio del cinefilo, le insolite ‘malattie professionali’

— di Lino Grossano

un manuale per esperti fa da ‘navigatore’ tra i sintomi e le diverse patologie

Anche un gesto innocuo come una semplice stretta di mano può essere causa di dolori, tanto che a lungo andare potrebbe addirittura provocare una “malattia professionale”. Succede ad esempio ai politici, che passano le loro giornate a stringere la mano a qualcuno; e possono andare incontro alla tenosinovite di De Quervain, patologia infiammatoria dei tendini del pollice che, a forza di stringere, riducono temporaneamente la loro capacità di funzionare correttamente.Di questa patologia, che arriva a colpire anche tre persone su mille ogni anno, doveva saperne qualcosa il presidente americano Theodore Roosvelt, che – secondo la leggenda – nel Capodanno del 1907 strinse la mano a 8.150 persone in un solo giorno.
Chi passa troppe serate tranquille al cinema, invece, potrebbe dover stare attento al ‘ginocchio del cinefilo’: stare troppe ore seduti a guardare uno spettacolo, infatti, può provocare dolori alle rotule nelle persone con disturbi del ginocchio e, a lungo termine, può addirittura indebolire l’articolazione. E la patologia, ovviamente, può riguardare anche tutti quei lavoratori che passano ore in ufficio davanti a un monitor, che non ‘allenano’ abbastanza le loro gambe a camminare e che avvertono dolori alle ginocchia nell’alzarsi dalla scrivania. Il problema è talmente frequente che il dolore alle ginocchia è il più diffuso, subito dopo quello alla schiena.
Ci sono una miriade di patologie come queste, più o meno note: gli esempi più famosi sono il gomito del tennista o il ginocchio della lavandaia, quelli meno conosciuti sono il ‘pollice del portiere di calcio’ o il ‘pollice dello sciatore’. E se è difficile per i pazienti destreggiarsi tra queste malattie, può esserlo anche per gli specialisti, che sono letteralmente sommersi da testi e manuali che spesso partono direttamente dalla diagnosi della malattia. Eppure, i pazienti si presentano dal medico solo con dei sintomi, e il percorso che collega questi due aspetti non è sempre ovvio, nemmeno per gli addetti ai lavori.
Ed è proprio con questo spirito che è stato concepito il volume ‘Neurologia ortopedica – dal sintomo alla diagnosi’ di Alberto Maria Cappellari, dirigente medico del Dipartimento di Neuroscienze ed Organi di Senso della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano e professore a contratto della Scuola di Specializzazione di Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli Studi di Milano. Il libro vuole essere una sorta di ‘navigatore satellitare’ delle patologie, per guidare gli esperti (che possono essere gli specialisti di neurologia e ortopedia, ma anche gli studenti di medicina o i medici di famiglia) passo passo e descrivendo ogni patologia a partire dai sintomi e dai segni, ‘instradandoli’ lungo il percorso verso la diagnosi.
”I quadri clinici delle patologie neurologiche e ortopediche possono avere dei sintomi comuni – spiega l’autore – per cui è sempre necessaria un’attenta valutazione clinica del paziente, allo scopo di formulare una diagnosi differenziale e di evitare degli errori terapeutici. Gli esami, talora richiesti in modo non selettivo, dovrebbero invece rappresentare di fatto l’estensione ed il completamento dell’esame obiettivo del paziente”.