
Grande caldo: corriamo ai ripari con ventilatori o condizionatori?
— di Valentina Castellano Chiodo, con la consulenza scientifica di Nicola Montano, direttore della Medicina - Allergologia e Immunologia del Policlinico di Milano
C’è chi senza condizionatore non sa resistere al caldo e chi invece preferisce il fresco del ventilatore senza "troppi sbalzi". L’estate è esplosa con le sue importanti temperature ed è il momento di affrontare il clima più torrido anche in città. Ma com’è possibile sopportare il caldo agostano e le temperature roventi senza rischiare malori e malanni? Lo abbiamo chiesto a Nicola Montano, direttore della Medicina-Immunologia e Allergologia del Policlinico di Milano e docente dell’Università degli Studi di Milano.
L’estate mette a dura prova la resistenza al calore: cosa è consigliabile per chi soffre più il caldo come neonati e anziani?
In estate le categorie sensibili come gli anziani e i neonati sono in affanno. Ovviamente nelle giornate molto calde si deve stare attenti e non esporsi al pericolo di un colpo di calore: non bisogna uscire di casa nelle ore centrali, preferendo il mattino presto oppure la sera dal tramonto in poi per una passeggiata. Le persone che si ammalano di più d’estate sono proprio le persone più fragili, quelle che hanno già delle patologie possono peggiorare: per esempio una persona che ha una bronchite cronica potrebbe avere una bronchite acuta o una polmonite, durante l’estate infatti si verificano polmoniti importanti, quasi come durante l'inverno.
Il ventilatore fa bene o è meglio l’aria condizionata?
In casa, se non c'è l’aria condizionata, bisogna cercare di areare, magari tenendo le tapparelle lievemente chiuse, utilizzando le tende per non fare entrare troppo sole e possibilmente utilizzando il ventilatore che dà un senso di refrigerio e tende a mantenere la temperatura corporea. Il ventilatore dà un aiuto perché disperde, muove solamente l’aria e non modifica la temperatura della stanza, con un notevole effetto di benessere, perché aiuta a dissipare il sudore e rinfrescarsi.
E il condizionatore? Quali sono i rischi per le vie aeree e i benefici considerando le temperature sempre più alte delle ultime estati caldissime.
L'ideale è avere sempre un gradiente di temperatura, cioè se la temperatura esterna è di 40 gradi non possiamo tenere in casa il condizionatore a 21-22 gradi, ma almeno a 26-27 gradi. Se la temperatura scende, ai 30 ai 35 gradi, si può impostare fino a 25 gradi, ma il delta non deve mai essere superiore ai 10 gradi! L’ideale sarebbe di non lasciare mai il condizionatore acceso in casa per trovare la casa fresca, ma solo nel momento in cui si rientra si può accendere il condizionatore e far raffreddare l’ambiente gradualmente: questo permette a noi di adattarci molto meglio e di non avere degli sbalzi.
Il cosiddetto shock termico, quando si passa velocemente dal caldo al freddo?
L’aria condizionata non provoca direttamente malanni, ma può indurre a una serie di problematiche, ad esempio di tipo muscolare, sulle vie aeree superiori o favorire alcune infezioni, però non causa direttamente il raffreddore. Se c’è già un’infezione virale in corso il condizionatore la facilita, per esempio chi ha problemi di colon irritabile, di dispepsia (cattiva digestione) può avere un peggioramento con l’esposizione alla temperatura fredda, che però non è mai la causa diretta.
Meglio optare per un deumidificatore?
L’umidificatore è un'ottima soluzione, anzi tendenzialmente la migliore, perché riduce la temperatura dell’aria riducendo la componente umida (che è quella più fastidiosa). Stare a 40 gradi in una situazione di caldo asciutto è diverso che starci in una situazione di caldo umido: il caldo asciutto è molto più sopportabile, quindi è meglio usare prima il deumidificatore per rinfrescarsi e se non si raggiunge la temperatura ottimale usare anche il raffreddamento, ma la deumidificazione è certamente una soluzione estremamente utile.
Il sudore può essere un problema?
Quando c’è molto caldo attiviamo una sudorazione secondaria, è un meccanismo di compenso, di raffreddamento, perché il sudore ci aiuta: nel momento in cui noi sudiamo rivestiamo di un velo sottilissimo di acqua il nostro corpo e tendiamo a ridurre la temperatura della superficie corporea e quindi anche la temperatura interna, quindi sudare quando fa molto caldo vuol dire che il nostro sistema interno di regolazione funziona bene. Ma attenzione perché la sudorazione va contrastata aumentando l'introito di liquidi: se io a un certo punto sudo e non bevo, è vero che suderò meno, ma mi disidrato e posso addirittura arrivare all’insufficienza renale, ecco perché bere l’acqua è davvero importante.
Quali sono gli altri consigli del medico da seguire per chi suda? L’alimentazione può aiutare?
Quando fa caldo ci aiuta anche la nutrizione ed è bene seguire una dieta leggera: meglio prediligere i cibi freddi, anche il minestrone è meglio mangiarlo freddo, come anche la pasta. È bene preferire verdure e frutta perché contengono acqua in abbondanza e meglio anche il pesce, che la carne, perché il suo l’assorbimento produce più energia e quindi più calore. Attenzione anche ai farmaci che devono essere monitorati quando fa molto caldo, come i farmaci antipertensivi o gli psicofarmaci, quindi i pazienti parlino con il loro medico per farsi ricalibrare la terapia.
Un falso mito sull’aria condizionata
In questi giorni si è parlato di paralisi di Bell, una forma di paresi del nervo facciale che impedisce il movimento ai muscoli del viso, che ha colpito di recente il cantautore Simone Cristicchi (e tempo fa anche la conduttrice Simona Ventura). Il musicista ha pensato che a procurarlo sia stato il contatto prolungato con l’aria condizionata.
L’aria condizionata provoca la paralisi facciale? FALSO
Il freddo può certamente essere un trigger scatenante, solo se sotto c'è un’infezione virale. Nella maggior parte dei casi infatti la paralisi di Bell è legata a un’infezione da herpes zoster (conosciuta anche come Fuoco di Sant’Antonio), o comunque a una infezione virale. Il freddo può rappresentare la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso, ma non è la causa di per sé. Diciamo che aiuta in una situazione in cui c'è un'infezione virale latente, aiuta a scatenare. Però non è l'aria condizionata che di per sé fa venire la paralisi. Infatti succede certe volte anche ai motociclisti durante l’inverno, dove non a caso sono molto più frequenti le infezioni virali.
Noi pensiamo sempre che i virus siano presenti solamente durante la stagione invernale, ma non è vero: è ovvio che sono molti di più e sono diversi, però i virus in estate sono normalmente presenti e in determinate situazioni possono essere latenti, come per l’appunto lo zoster, un virus che è latente e in certe condizioni può riattivarsi. Ad esempio se io passo in un ambiente molto freddo ho una riduzione dell'attività mucociliare nelle viere superiori e se c'è un rinovirus da quelle parti potrei anche prendermi il raffreddore. il condizionamento in sé non provoca la malattia, ma facilita laddove ci sono già delle situazioni predisponenti come le infezioni virali.