notizia
03/09 2018
Salute

Si fa presto a dire aria!

— di Lino Grossano

Respirare ci tiene letteralmente in vita ogni secondo. Ma attraverso i respiri ci passano anche gli sbadigli, i sospiri d’amore, i sussurri fatti a fil di fiato, gli sbuffi di rabbia o di noia. Tutte cose che da sempre si sono intrecciate anche con il folklore. Un esempio? In passato si pensava che attraverso lo sbadiglio l’anima potesse fuggire dal corpo (e ora sapete perché le persone perbene mettono una mano davanti alla bocca... per bloccare ogni via di fuga!). Respirare è fondamentale per qualsiasi creatura vivente, eppure i respiri non sono tutti uguali.

 

UNA FORMICA FAREBBE IL RECORD DI APNEA
Gli insetti non hanno polmoni, ma delle piccole aperture chiamate stigmi sul loro esoscheletro. In qualche modo, è come se avessero decine di “bocche” e respirassero attraverso la pelle. L’aria entra passivamente da queste fessure e si diffonde in una complessa rete di tubicini fatta apposta per questo: è
l’apparato respiratorio, che trasporta l’ossigeno ad ogni singola cellula. Sull’addome però ci sono anche delle trachee, e ogni insetto è un grado di contrarle ed espanderle per muovere l’aria: in pratica, come facciamo noi con i nostri polmoni. Dopo aver ‘inspirato’, gli insetti chiudono gli stigmi e l’ossigeno si può diffondere in tutto il corpo. Ma la loro espirazione, per eliminare l’anidride carbonica, può verificarsi anche dopo diverse ore!

 

UNA BALENA SI ADDORMENTA SOLTANTO A METÀ
Le balene hanno un corpo simile a quello dei pesci eppure sono mammiferi a tutti gli effetti: tanto che hanno ghiandole mammarie con cui allattano i loro cuccioli. Sono dette ‘respiratrici coscienti’, perché non possono respirare autonomamente come noi: devono decidere di respirare ogni volta. E come fanno quando dormono? La Natura ha trovato per loro un trucco geniale: il loro cervello è diviso in due emisferi, esattamente come il nostro; solo che nelle balene dorme un emisfero alla volta, così che la balena non sia mai completamente addormentata, ma possa comunque riposare secondo il bisogno. Un cetaceo può stare sott’acqua per 40-50 minuti resistendo con un unico respiro; quando riemerge in superficie per riprendere fiato, rilascia dai suoi sfiatatoi un
‘soffio’ d’aria che può raggiungere anche i 9 metri di altezza. 

 

UN UOMO È UN CAMPO DA TENNIS
La rete di bronchi e alveoli contenuta nei nostri polmoni è talmente sviluppata e intricata che, se li stendessimo uno accanto all’altro, copriremmo un campo da tennis. I nostri polmoni sono due (e questo lo sanno tutti), ma non è invece così noto che quello a sinistra sia più piccolo: deve fare spazio al cuore.
Anche i nostri polmoni, comunque, hanno caratteristiche di tutto rispetto. Ogni starnuto supera i 160 kilometri orari, sufficienti ad allarmare qualunque autovelox. Non è un caso se è impossibile tenere gli occhi aperti durante uno starnuto (provateci, poi ci dite)! Comunque, anche i colpi di tosse non scherzano: la velocità con cui espellono l’aria è intorno ai 100 km/h. Che poi sarebbe anche la velocità con cui spargiamo virus e germi a ogni colpo di tosse, se non ci copriamo la bocca (come bisognerebbe sempre fare). Un adulto in media respira 12-16 volte al minuto, anche se durante l’esercizio fisico può
farne fino a 45. Nei neonati invece, e fino al primo anno di età, i respiri sono circa 44 al minuto anche a riposo, e successivamente diminuiscono in modo progressivo (un bimbo di 5 anni ne fa ancora circa 22 al minuto). In pratica, ogni giorno arriviamo a fare inconsapevolmente dai 20.000 ai 23.000 respiri (più qualche sospiro, sbadiglio, sussurro, ecc.). Niente male, vero?