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Quando curare significa osare


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May 2025
notizia

Cosa trasforma un medico in un pioniere? È solo una questione di genio individuale, o serve un ecosistema capace di accendere scintille, moltiplicare possibilità, accogliere anche l’impossibile? Al Policlinico di Milano, la storia sembra rispondere chiaramente: è l’incontro tra visione e contesto a far esplodere l’innovazione.

Nel corso di oltre un secolo, il Policlinico è stato più di un ospedale: una fucina di scoperte, un osservatorio sulla società e sui suoi bisogni, un laboratorio in cui medicina e cultura si sono fuse in forme nuove. Qui si sono mossi uomini capaci non solo di curare, ma di cambiare paradigmi. Il Policlinico di Milano ha infatti ospitato medici illustri.

Pensiamo a Carlo Forlanini, inventore dello pneumotorace artificiale, che osò sfidare la tubercolosi con un’idea tanto visionaria quanto azzardata: far collassare il polmone malato per salvarlo. O a Edoardo Porro, innovatore dell’operazione di taglio cesareo, che rivoluzionò la nascita intervenendo con coraggio dove la medicina esitava, accettando di sacrificare l’utero pur di salvare la madre. Entrambi agirono in un’epoca in cui il rischio era anche una presa di posizione morale: non si trattava solo di innovare, ma di assumersi la responsabilità di farlo.

La cultura dell’emergenza, oggi così centrale, fu introdotta dal chirurgo Baldo Rossi, che intuì prima di altri l’importanza di protocolli strutturati per affrontare l’imprevedibile. Non si limitò a operare: costruì una disciplina, rendendo la chirurgia d’urgenza una scienza e un presidio sociale, proprio al Policlinico.

E poi ci sono i pionieri che hanno ampliato i confini non solo del corpo, ma anche della mente. Carlo Lorenzo Cazzullo, “padre della psichiatria italiana”, guardò alla sofferenza psichica non come devianza da reprimere, ma come condizione umana da comprendere.

Cosa ci insegnano oggi queste figure? Che la medicina non è soltanto una scienza, ma anche un modo di interpretare il mondo. E che i grandi ospedali non sono semplicemente luoghi in cui si cura, ma ecosistemi vitali in cui sapere tecnico, etica, responsabilità sociale e visione umana si intrecciano e si contaminano.
 

E oggi, con il rinnovamento dell’Ospedale, questo impegno culturale e scientifico si rinnova ogni giorno grazie alle nostre équipe mediche, alla chirurgia e alla ricerca, permettendo alla medicina di avanzare. E di cambiare il mondo.

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