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20/02 2025

Siamo moderni… sin dai tempi più antichi

— Nino Sambataro

Essere all’avanguardia oggi, è tutto sommato abbastanza facile. Essere moderni, in tempi moderni, dovrebbe essere la norma. Ma il Policlinico era all’avanguardia già nel Quattrocento, quando fu fondato, col nome di Ca’ Granda, dal signore di Milano, Francesco Sforza. Questi i fatti.

Nel 1456, Francesco Sforza (anche per farsi perdonare un paio di cosette) decise di fondare la Ca’ Granda, una delle prime grandi istituzioni ospedaliere europee, con l'obiettivo di offrire cure a tutte le fasce della popolazione, indipendentemente dal loro ceto sociale. Per farlo, accorpò in un Ospedale “Maggiore”, i tanti piccoli o grandi ospedali sparsi per il territorio, che fornivano assistenza spesso con risorse insufficienti e inadeguate a rispondere alle esigenze della popolazione. Anticipò così di qualche secolo i principi di economicità, razionalità ed efficienza che orientano oggi l’attività della moderna pubblica amministrazione. 

Ma non fece tutto da solo. L'architetto Antonio Averlino, noto come il Filarete, fu incaricato della progettazione dell'edificio, che rappresentò un esempio di architettura ospedaliera avanzata. La struttura era innovativa per la sua epoca: disposta in un vasto quadrilatero con ampi cortili interni, era progettata per massimizzare l'illuminazione naturale e la ventilazione, due elementi cruciali per la salute dei pazienti. I corridoi larghi e gli ambienti spaziosi facilitavano la circolazione dell'aria e il controllo delle infezioni, un concetto che era all'avanguardia per i tempi. Il Naviglio, che passava lungo l'attuale via Francesco Sforza, era particolarmente importante per la Ca’ Granda. Il corso d’acqua, oltre ad essere l’“autostrada” principale per l’approvvigionamento di materiali da costruzione e derrate alimentari, alimentava il rivoluzionario sistema di acquedotti sotterranei e fognature: a metà Quattrocento l’ospedale ha acqua corrente e servizi igienici, che scaricano le acque reflue fuori della città, contribuendo a mantenere un ambiente igienico e riducendo il rischio di epidemie.

La Ca' Granda non era solo un ospedale, ma anche un luogo di innovazione scientifica e medica. La struttura ospitava uno dei primi reparti di chirurgia d'Europa, un laboratorio per la preparazione dei farmaci e una biblioteca medica, che la rendevano un centro di apprendimento e progresso scientifico. L'ospedale fu uno dei primi a istituire un sistema di registrazione dei casi clinici, permettendo così uno studio sistematico delle malattie e dei trattamenti. L'attenzione al benessere dei pazienti era evidente anche nell'organizzazione degli spazi: le aree di degenza erano separate per uomini e donne, e vi erano reparti specifici per le malattie infettive (il Lazzaretto), per limitare la diffusione dei contagi. Questo modello di ospedale, con strutture specializzate e personale formato, influenzò profondamente la concezione delle strutture sanitarie in tutta Europa. Oggi, il Policlinico di Milano ha quasi ultimato il suo make-up: un ambizioso progetto che mira a creare di nuovo un ospedale all'avanguardia, dotato delle più moderne tecnologie mediche e di strutture innovative.

Il progetto include la creazione di un monoblocco centrale dotato di un giardino pensile – utile, tra l’altro, all’isolamento termico e alla qualità dell’aria, oltre che uno spazio verde per i pazienti e i loro familiari –, la costruzione di nuove sale operatorie, di unità di terapia intensiva e la creazione di spazi dedicati alla ricerca e all'innovazione. La nuova struttura sarà dotata di tecnologie di ultima generazione, come sale operatorie robotiche e sistemi avanzati di diagnostica per immagini, per garantire ai pazienti il massimo della cura e del comfort. Inoltre, grande attenzione è posta alla sostenibilità ambientale, con l'implementazione di soluzioni ecologiche per il risparmio energetico e la gestione dei rifiuti. È strano a dirsi, ma in questo rinnovarsi del Policlinico, in un certo senso, non c’è niente di nuovo. Questa trasformazione riflette la lunga tradizione della Ca’ Granda come polo di eccellenza e innovazione. 

In questo percorso, il Policlinico dimostra che la modernità non è solo una questione di tecnologia, ma anche di visione e impegno verso il progresso scientifico e il benessere umano, proprio come ai tempi della Ca' Granda.

Articolo tratto dal magazine Blister, storie dal Policlinico per curare l'attesa.

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