“Credo che il senso della Festa del Perdono, che rappresenta una tradizione ed un momento molto importante per il nostro Ospedale, sia proprio questo: ricevere beneficenza e contribuire al bene comune attraverso l’istituzione stessa che la riceve. Restituiamo ai cittadini, con grande senso di gratitudine nei loro confronti, quanto hanno donato sotto forma di cure e ricerca e non solo. La Ca’ Granda è stata ed è anche capace ora di essere soggetto essa stessa di filantropia, valorizzando in chiave innovativa il patrimonio, gli asset e la beneficenza ricevuta nei secoli per restituirla ai propri concittadini in maniera moderna, intelligente e utile. Questo, coinvolgendoli nel progetto e restituendo alla città quanto ricevuto su più fronti: un nuovo Ospedale, un grande progetto di housing sociale, la fruibilità dei beni culturali attraverso il nostro museo e Archivio e, grazie al nostro patrimonio agricolo, un ambiente migliore e del cibo sicuro e di qualità”.
MARCO GIACHETTI
Presidente del Policlinico di Milano
“Inutile dire quanto, a causa della pandemia, la Festa attuale sia così profondamente diversa da quella che abbiamo potuto celebrare nel 2019. Eppure è stato proprio l'arrivo di Covid-19, pur nella sua estrema drammaticità, a farci comprendere meglio il vero spirito della Festa del Perdono: la solidarietà, l'impegno, la dedizione per il prossimo: che hanno messo in campo non solo tutti gli operatori sanitari, ma anche i tantissimi cittadini che hanno voluto sostenerci, ciascuno secondo le proprie possibilità. Una solidarietà che si è rapidamente trasformata in un fiume in piena, portandoci a raccogliere 11 milioni di euro che abbiamo concentrato sulle attività di ricerca, sulla clinica, sull'acquisto di tecnologie e beni sanitari. Se il nostro Ospedale non si è mai fermato, nemmeno un giorno, lo dobbiamo anche alla vera anima della Festa del Perdono, e a tutti coloro che hanno sempre creduto in noi”.
EZIO BELLERI
Direttore generale
La tradizione è il nostro futuro
La Festa del Perdono venne istituita nel 1459 da Papa Pio II con la bolla “Virgini gloriosae”, nella quale concedeva l’indulgenza plenaria a coloro che avessero fatto visita alla cappella ospedaliera nel giorno dell’Annunciata, il 25 marzo.
L’Ospedale Maggiore, la cui costruzione era iniziata nel 1456 su impulso del Duca Francesco Sforza, era infatti dedicato all’Annunziata, e la concessione del “perdono” doveva servire come fonte di finanziamento alla costruzione dello stesso Ospedale, stimolo per lasciti e donazioni da parte di cittadini.
Nella sua prima edizione, giunsero da ogni
angolo del ducato folle di fedeli per versare
donazioni come riconoscenza per il condono della penitenza.
Nel corso del tempo le elargizioni dei cittadini furono così generose da essere una delle principali fonti di entrata dell’Ospedale nei primi secoli di esistenza.
Oggi la tradizione continua, e la generosità dei Milanesi e dei Lombardi arriva ancora all’Ospedale attraverso lasciti, donazioni, testamenti.
La Festa del Perdono è l’occasione per ricordare a tutti i cittadini la costante presenza assistenziale, culturale e scientifica della Ca’ Granda nei secoli, ma è anche una grande opportunità per celebrare generosità, carità e senso di appartenenza di tutti i sostenitori che ancora oggi sono il motore e l’anima dell’Ospedale stesso.