26/11 2012
Attualità

Sclerosi multipla, una nuova diagnosi ogni 4 ore. Al Policlinico il paziente è al centro

— di Lino Grossano

Gli specialisti del Centro di Riferimento Ricerca e cura della Sclerosi Multipla della Fondazione Ca’ Granda incontrano i pazienti per parlare di sclerosi multipla e degli ultimi progressi della ricerca. L’incontro rientra nell’impegno del Centro a favorire un continuo dialogo medico-paziente-infermiere per garantire una gestione multidisciplinare della Sclerosi Multipla. Un’iniziativa, realizzata con il contributo incondizionato di Novartis Farma, per sostenere e offrire supporto alle persone con sclerosi multipla, patologia che colpisce 10.000 persone in Lombardia, per la maggior parte giovani e donne.

La persona che riceve una diagnosi di sclerosi multipla si trova in un attimo a veder cambiare le proprie prospettive di vita e priorità: l’imprevedibilità di questa patologia, che colpisce soprattutto persone di età medio-giovane e per la maggior parte donne, provoca una reazione di smarrimento, paura e disorientamento. Ma la buona notizia è che i pazienti non sono mai lasciati soli, perché possono contare su strutture, come il Centro di Riferimento Ricerca e cura della Sclerosi Multipla della Fondazione, dove operano medici e personale infermieristico altamente qualificati. Inoltre, oggi esistono terapie efficaci che permettono di rallentare la progressione della sclerosi multipla e di migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Nell’ambito dell’impegno del Centro Sclerosi Multipla e per favorire il dialogo tra specialisti e pazienti, si svolge oggi a Milano, nell’Aula Magna Mangiagalli dell’Ospedale Maggiore Policlinico, un incontro che ha l’obiettivo di sostenere e offrire supporto alle persone con sclerosi multipla, fornendo loro tutte le informazioni utili sulla patologia. L’iniziativa, che verrà presentata dal Direttore Scientifico Pier Mannuccio Mannucci, è realizzata con il contributo incondizionato di Novartis Farma, leader nell’area delle neuroscienze da più di 50 anni, attiva nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, impegnata a rispondere alle esigenze mediche non ancora soddisfatte e a sostenere i pazienti con sclerosi multipla e le loro famiglie.

La gestione globale e accurata di un paziente con sclerosi multipla – spiega Elio Scarpini, Responsabile del Centro di Riferimento Ricerca e cura della Sclerosi Multipla del Policlinico e Docente di Neurologia all’Università degli Studi di Milano – ha alcuni aspetti da non sottovalutare come la relazione medico-paziente-infermiere, che deve essere ben salda fin dal momento della diagnosi, e la multidisciplinarietà del percorso diagnostico-terapeutico: la sclerosi multipla è una patologia molto complessa e il nostro Centro è in grado di affrontarla mettendo a disposizione tutte le competenze specialistiche necessarie. L’incontro di oggi rientra nel nostro impegno e la nostra volontà di mettere sempre il paziente al centro, offrendogli non solo le terapie più innovative, ma anche supporto, informazioni e servizi”.

La sclerosi multipla è una patologia cronica, progressiva e invalidante, che colpisce il Sistema Nervoso Centrale (SNC). È detta anche sindrome demielinizzante, perché nel suo decorso distrugge la mielina, guaina protettiva che avvolge ed isola le fibre nervose e che permette loro di condurre gli impulsi elettrici dalle diverse aree del SNC alla periferia e viceversa. Nel mondo, si contano circa 3 milioni di persone con sclerosi multipla, di cui 450.000 in Europa e circa 60.000 in Italia. Il nostro Paese appartiene alla zona a più alto rischio di malattia, con una percentuale d’incidenza annuale di circa 1 caso ogni 1.000 abitanti e più di 1.800 casi ogni anno, che vuol dire 1 diagnosi ogni 4 ore. La sclerosi multipla si sviluppa tipicamente tra i 15 e i 50 anni, con un’età media d’insorgenza tra i 20 e i 40 anni, e colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini, con un rapporto di quasi 3_1. L’approccio terapeutico della sclerosi multipla ha fatto in questi ultimi anni grandi passi avanti con l’avvento della prima terapia orale, disponibile in Italia da circa un anno e utilizzata già in quasi tutti i Centri: “Avere a disposizione una valida alternativa terapeutica a somministrazione orale – conclude Milena De Riz, neurologo del Centro di Riferimento Ricerca e cura della Sclerosi Multipla della Fondazione Ca’ Granda può contribuire a migliorare oltre il decorso della malattia anche la qualità della vita e l’aderenza del paziente alla terapia. L’aderenza alle terapie è fondamentale quando si tratta di patologie ad andamento cronico ed evolutivo come la sclerosi multipla”.