12/10 2012
Attualità

L’attenzione per il paziente anziano nelle malattie neurochirurgiche

— di Lino Grossano

Ci sono malattie che, anche se possono colpire a tutte le età, hanno bisogno di attenzioni in più quando il paziente è anziano: questo perché, con l’invecchiamento, l’organismo reagisce ‘peggio’ alla patologia, ma anche alle strategie di cura. Questo è ancora più vero per le malattie neurochirurgiche, un ampio gruppo di patologie che può andare dai problemi alla colonna vertebrale fino ai tumori del sistema nervoso. La Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano ha una grande esperienza nell’approccio a queste patologie, soprattutto per il paziente anziano, come spiega il neurochirurgo Manuela Caroli.

Quali sono le principali patologie neurochirurgiche dell’anziano? E quanto sono frequenti?

Ci sono ad esempio tutte le patologie degenerative che si basano su un’artrosi, e che colpiscono la colonna vertebrale: prima fra tutte la stenosi del canale lombare, ossia il restringimento dello spazio dove passano i nervi, che può provocare dolori e disturbi della deambulazione, ma ci sono anche le cosiddette fratture patologiche delle vertebre causate dall’osteoporosi.
Per quanto riguarda le patologie cerebrali, tra le malattie neurochirurgiche tipiche dell’anziano ci sono l’ematoma sottodurale cronico, che può essere drenato con un intervento poco invasivo in anestesia locale, e l’idrocefalo normoteso che spesso è difficile differenziare dalle demenze senili e che se correttamente diagnosticato può essere trattato con un intervento relativamente semplice.
Poi c’è tutto il capitolo dei tumori: si va da quelli benigni, come ad esempio i meningiomi, che aumentano con l’avanzare dell’età, alle metastasi e ai gliomi maligni, la cui incidenza sopra i 65 anni è ormai tra il 20 e il 30%. Infine ci sono le patologie vascolari emorragiche su base spontanea o da sanguinamento di malformazioni vasali, come gli aneurismi e gli angiomi, che possono essere trattati sia con la chirurgia diretta che con le procedure endovascolari.

Curare le patologie neurochirurgiche è un percorso particolarmente delicato, specie quando a soffrirne è un anziano. Qual è il corretto approccio degli specialisti a questo problema?

Il paziente anziano presenta delle caratteristiche specifiche perché il suo organismo ha minori “riserve” rispetto al giovane e di questo bisogna tenere conto quando si deve affrontare un’anestesia generale per un intervento chirurgico, ma anche quando ci si deve sottoporre ad esempio a una chemioterapia o ad una radioterapia. Pertanto, il principio fondamentale da cui si deve partire è un approccio personalizzato che tenga conto dell’età, delle patologie associate e dell’obiettivo primario che vogliamo raggiungere: la salvaguardia e se possibile il miglioramento della qualità della vita residua.

Esistono dei protocolli di cura specifici per gli anziani? Se sì, su quali patologie?

Abbiamo dei percorsi diagnostico-terapeutici specifici per diverse patologie peculiari, in collaborazione con altri specialisti: ad esempio per l’idrocefalo normoteso in collaborazione con i geriatri, per le fratture da osteoporosi in collaborazione con geriatri e reumatologi, e con i radioterapisti per il trattamento combinato dei gliomi maligni. Inoltre abbiamo messo a punto una scala di valutazione a punteggio per la selezione chirurgica dei pazienti anziani portatori di meningioma endocranico, cui si affianca una valutazione specifica da parte della nostra neuropsicologa.

Qual è l’attività della Fondazione nel campo delle patologie neurochirurgiche?

Queste patologie si riscontrano in tutte le fasce d’età. In Fondazione si effettuano interventi sulla patologia degenerativa e traumatica del rachide lombare e cervicale (dalle ernie del disco alla stabilizzazione con viti e placche). Si esegue la chirurgia con monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio, e in alcuni casi a paziente sveglio per i tumori in aree cerebrali critiche, allo scopo di preservare le funzioni motorie e del linguaggio.
Ancora, si eseguono interventi per via endoscopica per gli adenomi dell’ipofisi, interventi sul sistema nervoso periferico. Inoltre, così come particolare cura è riservata al paziente anziano, altrettanta attenzione è dedicata all’ambito della neurochirurgia pediatrica: interventi per tumori cerebrali e spinali, correzione di idrocefalo e altre malformazioni. Abbiamo degli ambulatori dedicati alle specifiche aree, ad esempio alla neuro-oncologia per seguire con protocolli integrati i pazienti operati, del sistema nervoso periferico e della colonna vertebrale. Infine, abbiamo nello staff una neuropsicologa che esegue test specifici ai pazienti con lesioni cerebrali e li controlla nel tempo, poiché le funzioni cognitive sono importantissime per mantenere un buon livello di qualità della vita.

Proprio sul tema delle patologie neurochirurgiche dell’anziano è previsto un apposito convegno il prossimo 29 ottobre. Nell’Aula Napoleonica dell’Università degli Studi di Milano (via S. Antonio 10) numerosi esperti si concentreranno sulle problematiche di tutte le principali patologie neurochirurgiche, da quelle ortopediche a quelle oncologiche.